Patti Lateranensi: differenze tra le versioni
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→Dibattito sulla possibilità di recesso unilaterale: recente dichiarazione in Parlamento |
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===Dibattito sulla possibilità di recesso unilaterale===
{{P|Terminologia di parte|diritto|marzo 2020}}
Nel dibattito sulla modificabilità dei Patti, la dottrina giuridica maggioritaria considera più facilmente percorribili{{senza fonte}} le due procedure esplicitamente previste dalla Costituzione agli
È stata talvolta ipotizzata una terza strada, cioè la denuncia unilaterale del concordato, in analogia all'art. 4 della [[Convenzione di Vienna sul diritto dei trattati|Convenzione di Vienna]], pur successiva alla firma dei Patti. In alternativa a un atto diplomatico, normalmente prerogativa dell'esecutivo, il legislatore potrebbe implicitamente disapplicare i Patti o loro parti, sottraendosi alla legislazione ecclesiastica (articolo 11 del Trattato Lateranense). I sostenitori dell'atto unilaterale citano come esempi l'introduzione del [[Divorzio (ordinamento italiano)|divorzio]] o il controverso caso delle [[Radio Vaticana#Controversie sulle emissioni|antenne di Radio Vaticana]] rimosse in conformità a una sentenza della [[Corte suprema di cassazione]].<ref>{{Cita web|url=http://www.radicalparty.org/en/node/5056485|titolo=Radio Vaticana / Radicali: Bene la sentenza della Cassazione, ma il Concordato va abolito|sito=radicalparty.org|data=4 ottobre 2003|accesso=7 giugno 2015}}</ref>
Una denuncia formale potrebbe essere contestata dalla controparte per violazione del [[diritto internazionale]]. Un atto legislativo potrebbe invece essere portato all'attenzione della [[Corte Costituzionale]], che può stabilire l'incostituzionalità di leggi collegate al Concordato
Altri esempi internazionali includono gli atti della [[Francia]] in relazione allo stesso Vaticano e alla [[NATO]].{{senza fonte}} Un eventuale recesso unilaterale sarebbe osteggiato dal Vaticano e potrebbe essere considerato da taluni una riapertura dalla [[Questione Romana]]{{senza fonte}} conclusasi ufficialmente con la firma del trattato (art. 26): tale dottrina fu affermata da Pio XI con il noto ''[[simul stabunt vel simul cadent]]'', non molto tempo dopo la ratifica dei Patti, a seguito della crisi dei rapporti tra Chiesa e Governo italiano guidato da Mussolini.
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