Olivetti Programma 101: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Alchemist (discussione | contributi)
Fonte aggiunta puntualmente
Alchemist (discussione | contributi)
Nessun oggetto della modifica
Riga 95:
[[File:Olivetti Programma 101 (2).jpg|thumb|Un esemplare del Programma 101 esposto al [[Computer History Museum|Museo della storia del Computer]] di Mountain View]]
 
Generalmente il titolo di "primo personal computer" non viene riconosciuto alla macchina fuori dai confini nazionali:<ref name="chm" /><ref name="Ceruzzi1" /><ref>il [http://www.technikum29.de/en/computer/programmable#101 Technicum29 Living Computer Museum] di [[Francoforte]], in Germania pare essere l'unica eccezione di rilievo.</ref> Swaine e Freiberger nella loro storia del personal computer menzionano Olivetti solo di sfuggita<ref>{{Cita|Swaine e Freiberger (2014)|p. 18.}}</ref> parlando di [[Federico Faggin]]. Lo storico inglese dell'informatica Campbell-Kelly invece accenna all'azienda italiana discutendo il fenomeno dei cosiddetti [[IBM compatibile|"Compatibili IBM"]]<ref>{{Cita|Campbell-Kelly, Aspray e al. (2013)|p. 197 e 251.}}</ref><ref group="AP">Scrivendo il necrologio di Perotto nel 2002 ({{cita web|url=https://www.independent.co.uk/news/obituaries/pier-giorgio-perotto-9276640.html|titolo=Pier Giorgio Perotto|sito=[[The Independent]]}}), {{Senza fonte|Campbell-Kelly pareva avallarne la tesi. In realtà lo storico non prende una posizione netta:}} da un lato riconosce dei meriti alla macchina, dall'altro dice che non era all'altezza di un vero computer, {{Senza fonte|lasciando intendere che la definizione di "primo personal computer" fosse figlia di un eccessivo entusiasmo degli italiani.}} Nella sua valutazione a caldo, Campbell-Kelly oltretutto è convinto che il "Premio Leonardo Da Vinci" venga dall'[[Museo nazionale della scienza e della tecnologia Leonardo da Vinci|omonimo museo]]. Il premio, come riferisce il ''Dizionario biografico degli italiani'', veniva invece da un'associazione di categoria. {{Senza fonte|Questa convinzione erronea può aver reso Campbell-Kelly più indulgente, vista la notorietà del museo in Italia.}}
{{citazione|"[..] Perotto, è stato da tempo proclamato in Italia "padre del PC"<br/><br/>[..] Sebbene non fosse all'altezza di un vero computer, il basso costo e la praticità della macchina Olivetti ne fecero un must per le persone che lavoravano con numeri dappertutto.<br/><br/>Nel 1991 venne premiato dal Museo della Scienza e della Tecnologia Leonardo da Vinci di Milano come ideatore del Programma 101 - probabilmente il primo personal computer al mondo (anche se forse solo in Italia questo sarebbe sostenuto con gran forza).| M. Campbell-Kelly, Giorgio Perotto, The Independent, 5 febbraio 2002|[..] Perotto, has long been heralded in Italy as "father of the PC" <br/><br/>[..] Although falling short of a true computer, the Olivetti machine's low cost and desk-top convenience made it a must- have for people who worked with numbers everywhere.<br/><br/>In 1991, he was honoured by the Leonardo da Vinci Museum of Science and Technology, Milan, as the creator of the Programma 101 – arguably the world's first personal computer (though perhaps only in Italy would this be argued very strongly).|lingua=en}}</ref>
Campbell-Kelly fa anche notare che la questione della primogenitura nell'ambito dei personal computer è ancora aperta perché nessuno ha ancora scritto resoconti storici sufficientemente completi<ref>{{Cita|Campbell-Kelly, Aspray e al. (2013)|p. 229}}.</ref>. Tuttavia i candidati più promettenti ([[PDP-8]]<ref>{{Cita|Campbell-Kelly, Aspray e al. (2013)|p. 218-219}}.</ref><ref>{{Cita|Ceruzzi (2003)|p. 129-136}}.</ref><ref>{{Cita|Swaine e Freiberger (2014)|p. 27.}}</ref>, [[Altair 8800]]<ref>{{Cita|Campbell-Kelly, Aspray e al. (2013)|p. 235-238}}.</ref><ref>{{Cita|Ceruzzi (2003)|p. 226-232}}.</ref><ref>{{Cita|Swaine e Freiberger (2014)|p. 35-72.}}</ref>, [[Apple II]]<ref>{{Cita|Campbell-Kelly, Aspray e al. (2013)|p. 197 e 241-243}}.</ref><ref>{{Cita|Ceruzzi (2003)|p. 264-268}}.</ref><ref>{{Cita|Swaine e Freiberger (2014)|p. 234-253.}}</ref>) sono ben più potenti della Programma 101, e quindi appare difficile che l'opinione di Perotto possa trovare largo consenso.