Gianfranco Notargiacomo: differenze tra le versioni

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Tra le mostre personali di questi anni si ricordano: [[Castel Sant'Elmo|Castel Sant’Elmo]] a [[Napoli]] (1981), curata da [[Flavio Caroli]]; Officine & Ateliers, [[Casa del Mantegna]], [[Mantova]] (1982)<ref>[http://id.sbn.it/bid/LO10389028 ''Officine & Ateliers'', catalogo della mostra (Mantova, Casa del Mantegna), a cura di F. Caroli, testi di M. Corgnati, Mantova, 1982]</ref>, dove realizza la prima delle grandi opere dal titolo Nuvolari, oggi proprietà della Provincia di Mantova.
 
Poi, fra le altre: al [[Museo Principe Diego Aragona Pignatelli Cortés|Museo Diego Aragona Pignatelli]] di [[Napoli]] (1983); Museo Laboratorio dell’[[Università La Sapienza di Roma]] (1995), curata da Lorenzo Mango;<ref>[http://id.sbn.it/bid/LO10389028 ''Gianfranco Notargiacomo'', Roma, 10-30 maggio 1995, cura di Lorenzo Mango, Università degli Studi di Roma "La Sapienza", Museo Laboratorio di arte contemporanea, 1995]</ref> l’antologica al [[Palazzo Reale di Milano]] (1998), curata da Ada Masoero;<ref>[http://id.sbn.it/bid/CFI0405689 ''Notargiacomo. Opere recenti'', a cura di A. Masoero, testi di C. Di Biagio, A. Masoero, catalogo della mostra a Palazzo Reale, Milano, Electa, 1998. BNI 99-2025]</ref> Roma Assoluta, [[Museo di Roma a palazzo Braschi|Museo di Roma in Palazzo Braschi]] (2004), dove un'unica grandissima opera su tavola raffigura una Roma vista dall’alto, in cui affiorano i segni del passato.<ref name="romassoluta">[https://books.google.it/books?id=nXHiCwAAQBAJ&pg=PA44&lpg=PA44&dq=ritorno+alla+pittura+notargiacomo&source=bl&ots=6LGaN-2FzZ&sig=Qkd3knV4qGIK4UJP-N0UqadyENo&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwi5m7DOqfjaAhWBAJoKHaAUAHEQ6AEIWDAM#v=onepage&q=ritorno%20alla%20pittura%20notargiacomo&f=false Roma Assoluta: Catalogo della mostra al Museo di Roma. - Gianfranco Notargiacomo - Google Libri].</ref> L’opera è oggi proprietà del [[Comune di Roma]] e si trova nella sede della Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali. La versione preliminare, di eguali dimensioni, in carta intelata, viene esposto nel 2007 al Centro Borges di [[Buenos Aires]]; oggi è di proprietà della [[Università degli Studi Roma Tre|Università degli Studi RomaTre]]; segue l’antologica ''Sintetico'' alle Scuderie Aldobrandini in [[Frascati]] (2007), curata da Barbara Martusciello<ref>[http://id.sbn.it/bid/UBO4299382 ''Sintetico. Notargiacomo. Opere dal 1971 al 2007'', catalogo della mostra (Frascati, Scuderie Aldobrandini), a cura di B. Martusciello, testi di B. Martusciello, A. Colasanti, M. Margozzi, F.D’Amico, Roma, Gangemi Editore, 2007.] ISBN 88-492-1263-1</ref><ref>[http://www1.adnkronos.com/Archivio/AdnAgenzia/2007/05/24/Cultura/Arte/MOSTRE-A-FRASCATI-NOTARGIACOMO-OPERE-DAL-1971-AL-2006_161030.php Mostre: A Frascati 'Notargiacomo, opere dal 1971 al 2006 | Androknos']</ref> e la personale ''Post-Abstractismo'' al Centro Cultural Borges, [[Buenos Aires]] [[2007]]; nel [[2009]] ''Le nostre divergenze 1971-2009'' curata da Mariastella Margozzi alla [[Galleria nazionale d'arte moderna e contemporanea|Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma]] che è oggi proprietaria delle seguenti opere: Takète 1979, Estremo Verde 1999 e Le nostre divergenze 1971/2009.<ref name="lenostredivergenze">[http://id.sbn.it/bid/RMS2270384 Gianfranco Notargiacomo. Le nostre divergenze 1971-2009, catalogo della mostra (Roma, Galleria Nazionale d’Arte Moderna), a cura di M. Margozzi, testi di L. Ficacci, M. Margozzi, G. Marramao, B. Martusciello, Milano, Electa, 2009]</ref><ref>[{{Cita web |url=http://www.beniculturali.it/mibac/export/MiBAC/sito-MiBAC/Contenuti/Eventi/EventiInEvidenza/InItalia/visualizza_asset.html_833800935.html |titolo=Gianfranco MIBAC - Notargiacomo. Le nostre divergenze 1971-2009] |accesso=16 maggio 2018 |dataarchivio=17 maggio 2018 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180517010153/http://www.beniculturali.it/mibac/export/MiBAC/sito-MiBAC/Contenuti/Eventi/EventiInEvidenza/InItalia/visualizza_asset.html_833800935.html |urlmorto=sì }}</ref>
 
È in questo periodo che accanto ai Takète di varie dimensioni inizia a lavorare ai grandi tondi, dai colori accesi e spesso dissonanti.