Galateo (costume): differenze tra le versioni

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== Cenni storici ==
Il primo autore del Galateo fu [[Clemente Alessandrino]] che nel suo ''Il pedagogo'' propose le regole per stare a tavola, vestirsi, come parlare correttamente fino anche all'uso dei profumi. L'umanista [[Erasmo da Rotterdam]] propose delle regole di buone maniere nella sua opera ''De la Civilité puérile'' (o ''De civilitate morum puerilium'') e nel suo trattato sull'educazione precoce dei bambini nel [[1530]]<ref>''L'educazione civile dei bambini'', a cura di Giuseppe Giacalone e Stephane Sevry, Armando, Roma 1993 ISBN 88-7144-348-9; n. ed. a cura di Franco Cambi con il titolo ''Sulle buone maniere dei bambini'', ivi 2000 ISBN 88-8358-044-3</ref>. Queste regole sono indirizzate a chiunque, qualsiasi sia la classe sociale di appartenenza. Queste regole, innovative rispetto al passato, influenzarono le opere letterarie che seguirono.
 
In Italia, [[Giovanni Della Casa]] scrisse tra il [[1551]] e il [[1555]] un trattato (pubblicato postumo nel [[1558]]) il cui titolo ''[[Galateo overo de' costumi]]'' divenne celebre a tal punto che in italiano la parola [[wikt:galateo|galateo]] significa l'insieme delle norme riferite alla buona educazione. Il titolo dell'opera, infatti, corrisponde alla forma latina del nome Galeazzo: ''Galatheus'', appunto.