Giraffatitan brancai: differenze tra le versioni

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'''''Giraffatitan''''' (il cui nome significa "[[Giraffa|giraffa]] titanica") è un [[Genere (tassonomia)|genere]] estinto di [[Dinosauria|dinosauro]] [[Sauropoda|sauropode]] [[Brachiosauridae|brachiosauride]] vissuto nel [[Giurassico superiore]], circa 150-145 milioni di anni fa ([[Kimmeridgiano]]-[[Titoniano]]), i cui resti sono stati ritrovati all'interno della Formazione Tendaguru, [[Tanzania]]. Il genere contiene una singola [[Specie (tassonomia)|specie]], ''G. brancai'', originariamente identificata come una specie africana del genere ''[[Brachiosaurus]]'' (''B. brancai''), sebbene oggi sia considerato un genere a se stante. Per decenni, ''Giraffatitan'' era considerato il dinosauro più grande conosciuto, ma le successive scoperte di diversi dinosauri più grandi dimostrano il contrario; i [[Titanosauria|titanosauri]] giganti sembrano aver superato ''Giraffatitan'' in termini di massa pura. Anche in termini d'altezza, si stima che ''[[Sauroposeidon]]'' sia più alto e forse più pesante di ''Giraffatitan''.
 
Tutte le stime delle dimensioni di ''Giraffatitan'' si basano sull'esemplare HMN SII, un individuo subadulto lungo tra i 21,8 e i 22,5 metri (72-74 piedi) di lunghezza ed un'altezza di circa 12 metri (39 piedi). Le stime sulla massa sono varie e vanno da un minimo di 15 tonnellate (17 tonnellate corte) ad un massimo di 78,3 tonnellate (86,3 tonnellate corte), sebbene ci siano prove a sostegno del fatto che questi animali potessero crescere ancora di più; l'esemplare HMN XV2, rappresentato da una fibula più grande del 13% rispetto al materiale corrispondente di HMN SII, potrebbe aver raggiunto i 26 metri (85 piedi) di lunghezza o più.<ref>{{Cita pubblicazione|cognome=Janensch|nome=Werner|anno=1950|titolo=Die Wirbelsäule von Brachiosaurus brancai.|url=https://drive.google.com/file/d/0B8Yj0tBZ6RyTaXBpN0RmVDV1TDA/view|rivista=Palaeontographica|volume=Supplement 7|pp=27–93}}</ref>
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=== Dimensioni ===
[[File:Giraffatitan scale.png|thumb|left|Dimesioni di ''Giraffatitan'', a confronto con un uomo]]
Tra il 1914 e gli anni '90, ''Giraffatitan'' era considerato il più grande dinosauro conosciuto (ignorando il ''[[Maraapunisaurus]]'' forse più grande ma il cui [[olotipo]] è andato perduto) e di conseguenza il più grande animale terrestre mai vissuto. Tuttavia, nella seconda parte del ventesimo secolo, la scoperta di diversi [[Titanosauria|titanosauri]] giganti che sembrano superare ''Giraffatitan'' in termini di massa pura, hanno messo in discussione questa nozione. Tuttavia, ''Giraffatitan'' e ''[[Brachiosaurus]]'' rappresentano ancora i più grandi sauropodi brachiosauridi conosciuti da materiale relativamente completo.<ref name=taylor2009>{{cita pubblicazione | cognome1 = Taylor | nome1 = M.P. | anno = 2009 | titolo = A Re-evaluation of ''Brachiosaurus altithorax'' Riggs 1903 (Dinosauria, Sauropod) and its generic separation from ''Giraffatitan brancai'' (Janensch 1914) | url = http://www.miketaylor.org.uk/dino/pubs/taylor2009/Taylor2009-brachiosaurus-and-giraffatitan.pdf | rivista = Journal of Vertebrate Paleontology | volume = 29 | numero = 3| pp = 787–806 | doi=10.1671/039.029.0309}}</ref>
 
Tutte le stime delle dimensioni di ''Giraffatitan'' si basano sullo scheletro montato a Berlino, che è in parte costruito con ossa autentiche prese dall'esemplare HMN SII,<ref name=taylor2009/> un individuo subadulto che misurava tra i 21,8 e i 22,46 metri (71,5-73,7 piedi) di lunghezza, e circa 12 metri (40 piedi) d'altezza.<ref name="Mazzettaetal2004">{{cita pubblicazione|cognome=Mazzetta|nome=G.V.|titolo=Giants and Bizarres: Body Size of Some Southern South American Cretaceous Dinosaurs.|rivista=Historical Biology|anno=2004|pp=1–13|doi=10.1080/08912960410001715132|volume=16|numero=2–4}}</ref><ref name="Janensch1950">{{cita pubblicazione|cognome=Janensch|nome=W.|titolo=The Skeleton Reconstruction of Brachiosaurus brancai.|anno=1950|pp=97–103}}</ref> La lunghezza spesso citata di 22,46 metri venne stimata da [[Werner Janensch]], lo scienziato tedesco che descrisse ''Giraffatitan'', e fu il risultato di un semplice errore di addizione: il numero corretto sarebbe dovuto essere 22,16 metri. Le stime sulla massa dell'animale sono più problematiche e variano da un minimo di 15 tonnellate a un massimo di 78 tonnellate. Queste stime estreme sono ora considerate improbabili a causate da metodologie errate. Il numero di stime è tale in quanto lo scheletro si è rivelato un argomento troppo irresistibile per i ricercatori che desiderano testare i loro nuovi metodi di misurazione. I primi calcoli furono stimati da Janensch che, nel 1935, diede un volume di 32 m³ per il campione SII e di 25 m³ per il campione SI, un individuo più piccolo, sebbene non si sappia che metodologia abbia usato per arrivare a queste stime. Nel 1950, Janensch menzionò un peso di 40 tonnellate per lo scheletro più grande.<ref name="Janensch1950"/> Nel 1962, [[Edwin Harris Colbert]] stimò un volume di 86,953 m³. Stimando una [[densità]] di 0,9, ciò ha comportato un peso di 78.258 chilogrammi.<ref name="colbert1962">{{cita pubblicazione|cognome1 = Colbert | nome1 = E | anno = 1962 | titolo = The weights of dinosaurs | rivista = American Museum Novitates | volume = 2076 | pp = 1–16 }}</ref> Colbert aveva inserito nei calcoli anche un modello museale, venduto al pubblico, e osservato il volume da essa spostato. Nel 1988, [[Gregory S. Paul]] ipotizzò che il numero, a suo avviso, irrealisticamente alto fosse stato causato dal fatto che tali modelli erano molto "gonfi" rispetto alla corporatura reale dell'animale.<ref name="paul1988"/> Nel 1980, [[Dale Alan Russell]] e altri hanno pubblicato un peso molto inferiore di 14,8 tonnellate estrapolandolo dal diametro dell'omero e del femore.<ref name="russelletal1980">{{cita pubblicazione | cognome1 = Russell | nome1 = D. | cognome2 = Béland | nome2 = P. | cognome3 = McIntosh | nome3 = J.S. | anno = 1980 | titolo = Paleoecology of the dinosaurs of Tendaguru (Tanzania) | rivista = Mémoires de la Société Géologique de France | volume = 59 | pp = 169–175 }}</ref> Nel 1985, lo stesso ricercatore arrivò a 29 tonnellate estrapolando il peso dalla circonferenza di queste ossa.<ref>{{Cita pubblicazione |cognome1=Anderson|nome1= J.F. |cognome2=Hall-Martin|nome2= A.|cognome3= Russell|nome3= D.A. |anno=1985 |titolo=Long-bone circumference and weight in mammals, birds and dinosaurs |rivista=Journal of Zoology |volume=207 |numero=1 |pp=53–61 |doi=10.1111/j.1469-7998.1985.tb04915.x }}</ref> Nel 1985, Robert McNeill Alexander trovò un valore di 46,6 tonnellate inserendo nell'acqua un modellino giocattolo del ''[[Museo di storia naturale (Londra)|British Museum of Natural History]]''.<ref>{{Cita pubblicazione |autore=Alexander, R. McN. |anno=1985 |titolo=Mechanics of posture and gait of some large dinosaurs |rivista=Zoological Journal of the Linnean Society |volume=83 |numero=1 |pp=1–25 |doi=10.1111/j.1096-3642.1985.tb00871.x }}</ref>
[[File:Giraffatitan DB.jpg|thumb|left|[[Paleoarte|Ricostruzione artistica]] di ''Giraffatitan'']]
Stime più recenti basate su modelli ricostruiti dalle misurazioni del volume osseo, che tengono conto degli estesi sistemi di sacca d'aria che riducono il peso dei sauropodi e della massa muscolare stimata, sono comprese tra i 23,3 e le 39,5 tonnellate (25,7-43,5 tonnellate corte).<ref name="taylor2009" /><ref name="Mazzettaetal2004" /> Nel 1988, Paul misurò un volume di 36.585 m³ inserendo nell'acqua un modello appositamente costruito, stimando un peso di 31,5 tonnellate, ipotizzando una bassa densità.<ref name="paul1988">{{cita pubblicazione| cognome1 = Paul | nome1 = G.S. | anno = 1988 | titolo = The brachiosaur giants of the Morrison and Tendaguru with a description of a new subgenus, ''Giraffatitan'', and a comparison of the world's largest dinosaurs | rivista = Hunteria | volume = 2 | numero = 3| pp = 1–14 }}</ref> Nel 1994/1995 un peso di 40 tonnellate venne estrapolato dalla circonferenza dell'osso dell'arto.<ref>{{Cita pubblicazione|cognome1=Peczkis|nome1= J. |anno=1995 |titolo=Implications of body-mass estimates for dinosaurs |rivista=Journal of Vertebrate Paleontology |volume=14 |numero=4 |pp=520–533 |doi= 10.1080/02724634.1995.10011575|jstor= 4523591 }}</ref> Nel 1995, una [[Laser scanner|scansione laser]] dello scheletro è stata utilizzata per costruire un modello virtuale da semplici forme geometriche, trovando un volume di 74,42 m³ e concludendo con un peso di 63 tonnellate.<ref>{{Cita pubblicazione|cognome1=Gunga|nome1= H.-C. |cognome2=Kirsch|nome2= K.A.|cognome3= Baartz|nome3= F.|cognome4= Röcker|nome4= L.|cognome5=Heinrich|nome5= W.-D.|cognome6= Lisowski|nome6= W.|cognome7= Wiedemann|nome7= A.|cognome8= Albertz|nome8= J. |anno=1995 |titolo=New data on the dimensions of ''Brachiosaurus brancai'' and their physiological implications |rivista=Naturwissenschaften |volume=82 |numero=4 |pp=190–192 |doi= 10.1007/s001140050167}}</ref> Nel 2008, Gunga ha rivisto il volume, utilizzando forme più complesse, a 47,9 m³.<ref>{{Cita pubblicazione|cognome1=Gunga|nome1= H.-C. |cognome2=Suthau|nome2= T.|cognome3= Bellmann|nome3= A.|cognome4= Stoinski|nome4= S.|cognome5= Friedrich|nome5= A.| cognome6= Trippel|nome6= T.|cognome7= Kirsch|nome7= K.|cognome8= Hellwich|nome8= O. |anno=2008 |titolo=A new body mass estimation of ''Brachiosaurus brancai'' Janensch, 1914 mounted and exhibited at the Museum of Natural History (Berlin, Germany) |rivista=Fossil Record |volume=11 |numero=1 |pp=33–38 |doi=10.1002/mmng.200700011 |doi-access= free}}</ref> Donald Henderson nel 2004 ha utilizzato un modello computerizzato che ha calcolato un volume di 32,398 m³ ed un peso di 25.789 chilogrammi.<ref>{{Cita pubblicazione |cognome1=Henderson|nome1= D.M.|anno=2004 |titolo=Tipsy Punters: Sauropod Dinosaur Pneumaticity, Buoyancy and Aquatic Habits |rivista=Proceedings: Biological Sciences |volume=271 |numero=Supplement 4 |pp=180–183}}</ref> I metodi più recenti utilizzano lo spessore della parete ossea.<ref name="Bensonetal2014">{{Cita pubblicazione| doi = 10.1371/journal.pbio.1001853| titolo = Rates of Dinosaur Body Mass Evolution Indicate 170 Million Years of Sustained Ecological Innovation on the Avian Stem Lineage| rivista = PLOS Biology| volume = 12| numero = 5| pp = e1001853| anno = 2014| cognome1 = Benson | nome1 = R. B. J. | cognome2 = Campione | nome2 = N. S. E. | cognome3 = Carrano | nome3 = M. T. | cognome4 = Mannion | nome4 = P. D. | cognome5 = Sullivan | nome5 = C. | cognome6 = Upchurch | nome6 = P. | cognome7 = Evans | nome7 = D. C.}}</ref>
 
Tuttavia, HMN SII non è il più grande esemplare conosciuto (un'affermazione supportata dal suo status di subadulto) ma HMN XV2, rappresentato da una fibula più grande del 13% rispetto al materiale corrispondente di HMN SII,<ref name="taylor2009" /> che potrebbe aver raggiunto i 26 metri (85 piedi) in lunghezza.<ref name="Holtz2008">Holtz, Thomas R. Jr. (2008) ''Dinosaurs: The Most Complete, Up-to-Date Encyclopedia for Dinosaur Lovers of All Ages'' [http://www.geol.umd.edu/~tholtz/dinoappendix/DinoappendixSummer2008.pdf Supplementary Information]
</ref> Nel 2020, Molina-Perez e Larramnedi stimarono le dimensioni dell'esemplare HMN XV2 a 25 metri (82 piedi) di lunghezza, per un peso di 48 tonnellate, con un'altezza alle spalle di 6,8 metri (22 piedi).<ref>{{Cita libro|autore=Molina-Perez & Larramendi|titolo=Dinosaur Facts and Figures: The Sauropods and Other Sauropodomorphs|editore=Princeton University Press|anno=2020|luogocittà=New Jersey|pp=259}}</ref>
 
=== Cranio ===
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Una delle caratteristiche più evidenti del cranio di ''Giraffatitan'' era il curioso "arco" osseo tra gli occhi, costituito dalle narici ossee. Tradizionalmente, questa era considerata una caratteristica distintiva del genere ''Brachiosaurus'', di cui originariamente si credeva ''Giraffatitan'' una specie (''B. brancai''); tuttavia, è possibile che ''[[Brachiosaurus altithorax]]'' non possedesse affatto questa caratteristica, poiché all'interno del materiale tradizionalmente riferito a ''Brachiosaurus'' è noto solo da esemplari tanzaniani oggi assegnati a ''Giraffatitan''.
 
La posizione delle narici esterne di ''Giraffatitan'' è stata fonte di molti dibattiti, con studiosi come Witmer (2001) che descrisse in una pubblicazione su ''[[Science]]'', come la posizione delle narici esterne dell'animale potesse trovarsi in ben cinque possibili posizioni. Originariamente, data la grande cresta formata dalle narici ossee presenti sul capo dell'animale, alcuni studiosi ipotizzarono che animali come ''Giraffatitan'' avessero le loro narici situate sulla fronte. Tuttavia, Witmer confrontando le narici dei dinosauri con quelle degli animali odierni, dimostrò che tutte le specie hanno le aperture delle narici esterne nella parte anteriore del muso e che i sauropodi come ''Giraffatitan'' non avevano narici sulla sommità della testa, ma vicino al muso, screditando la precedente teoria.<ref>{{cita pubblicazione|cognome=Witmer |nome=L.M. |titolo=Nostril position in dinosaurs and other vertebrates and its significance for nasal function |rivista=Science |volume=293 |numero=5531 |pp=850–853 |anno=2001 |doi=10.1126/science.1062681 |url=http://bill.srnr.arizona.edu/classes/182h/vertebrate%20evolution/DinosaurNoses.pdf |archive-urlurlarchivio=https://web.archive.org/web/20130906041839/http://bill.srnr.arizona.edu/classes/182h/vertebrate%20evolution/DinosaurNoses.pdf |url-statusurlmorto=deadsi |archive-datedataarchivio=6 Septembersettembre 2013 |pmid=11486085 |citeseerx=10.1.1.629.1744 }}</ref> Alcuni ipotizzarono persino che vari sauropodi, come ''Giraffatitan'', possedessero una [[proboscide]], ma il fatto che non esistano sauropodi dal muso stretto (''Giraffatitan'' incluso) scredita tale ipotesi. Inoltre, i denti di ''Giraffatitan'' mostrano il tipo di usura che deriverebbe dal mordere e strappare il materiale vegetale. L'uso di una proboscide è proprio quello di strappare il materiale vegetale e portarlo alla bocca, pertanto tale ipotesi è stata screditata.<ref name=Naish2009>{{cita web|cognome=Naish |nome=D. |titolo=Junk in the trunk: why sauropod dinosaurs did not possess trunks |url=http://scienceblogs.com/tetrapodzoology/2009/03/junk_in_the_trunk.php |editore=ScienceBlogs |data=20 marzo 2009 |url-statusurlmorto=deadsi |archive-urlurlarchivio=https://web.archive.org/web/20120113052322/http://scienceblogs.com/tetrapodzoology/2009/03/junk_in_the_trunk.php |archive-datedataarchivio=13 Januarygennaio 2012 }}</ref>
 
== Note ==