Educatore: differenze tra le versioni

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Esaminando, per esemplificare, il settore dello sport si può notare come la tradizionale figura dell'allenatore oggi lavori in squadra con altri educatori che utilizzano strumenti come il ''[[focusing]]'' (focalizzazione dell'attenzione), ''[[goal setting]]'' (formulazione degli obiettivi a breve e lungo termine), ''[[imagery]]'' (rappresentazione mentale di stimoli immaginativi), ''self talk'' (parole stimolo): tecniche descritte da illustri autori quali ([[Eugene Gendlin]], [[Jim Clemmer]], [[Jannerod]], [[Marina Gerin]]). A tal proposito appare interessante la tecnica inversa applicata dalla [[Garaventa]] che non parte dal ''[[mental training]]'' per potenziare la prestazione agonistica, ma organizza una competizione sportiva in modo da avere materiale da supervisionare, ponendosi la finalità di promuovere il benessere personale (gioia nelle relazioni, diminuzione degli stati d'ansia, eliminazione dei sentimenti negativi rivolti verso se stessi).
 
Tra gli educatori italiani si ricordano: [[Carlo Bon Compagni di Mombello|Carlo Boncompagni]], [[Carlo Gnocchi]], [[Raffaello Lambruschini]], [[Giuseppe Lombardo Radice]], [[Loris Malaguzzi]], [[Alberto Manzi]], [[Mario Mazza]], [[Averardo Montesperelli]], [[Riccardo Massa]], [[Giulio Salvadori]].
 
Molto carismatiche sono considerate le figure di [[Giovanni Bosco]] e [[Maria Montessori]].