Induziomaro: differenze tra le versioni

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A questo punto tornò in [[Gallia]] presso l'[[esercito romano|esercito]]. Appena giunto, ispezionò tutti i quartieri d'[[inverno]] e le navi da guerra. Impartisce quindi le istruzioni e ordina alle truppe di concentrarsi a Porto Izio (forse [[Boulogne]]), da dove sapeva che il passaggio in Britannia era più conveniente, una traversata di circa trenta miglia dal continente. Lasciato lì il presidio che gli sembrava sufficiente, partì con quattro [[legione romana|legioni]] e ottocento [[cavaliere|cavalieri]] per il paese dei Treviri, [[popolo]] che non partecipava alle assemblee e non obbediva agli ordini, e, si diceva, sollecitava l'intervento dei [[Germani]] transrenani.
 
I Treviri possedevano una [[cavalleria]] che è la migliore di tutta la Gallia e una numerosa [[fanteria]]. Due erano gli uomini che a quel tempo si contendevano la supremazia su questo popolo: Induziomaro e [[CigetorigeCingetorige]]. Quest'ultimo, appena si seppe dell'arrivo di Cesare con le legioni, si recò da lui confermando la fedeltà, sua e dei suoi, agli impegni presi con il popolo romano e l'intenzione di non tradire l'amicizia. Induziomaro, invece, decise di raccogliere truppe, di far nascondere nella [[foresta]] delle [[Ardenne]] coloro che non potevano combattere e di prepararsi alla guerra. Ma dopo che numerosi capi dei Treviri, indotti dal prestigio di Cigetorige e spaventati dall'arrivo dell'esercito romano, si erano presentati a Cesare con richieste a titolo personale, dato che non potevano decidere per l'intero popolo, Induziomaro, temendo una generale defezione, mandò ambasciatori a Cesare che spiegassero che egli si era presentato perché non aveva voluto lasciare il suo popolo per meglio garantire la fedeltà della nazione e impedire che la plebe, approfittando dell'assenza di tutta la [[nobiltà]], per imprudenza, venisse meno agli impegni assunti. In questo modo il popolo era sotto controllo e, se Cesare lo avesse permesso, egli sarebbe venuto all'accampamento e avrebbe affidato a lui se stesso e il proprio popolo.
 
Sebbene consapevole che queste parole non erano verano, Cesare, per non essere costretto a passare l'[[estate]] nel paese dei Treviri mentre tutto era già pronto per la spedizione in [[Britannia]], ordinò a Induziomaro di presentarsi a lui con duecento ostaggi. Quando questi (tra cui lo stesso [[figlio]] di Induziomaro) gli furono consegnati, Cesare rassicurò il capo dei Treviri, esortandolo a mantener fede agli impegni presi. E comunque, convocati i capi di questo popolo, li fece accordare uno a uno con Cigetorige sia per ricompensarlo sia perché riteneva importante favorire presso i Treviri la presa di potere di un uomo ben disposto verso [[Roma Antica|Roma]]. Induziomaro accettò male questa riduzione della sua influenza, ragion per cui il suo risentimento verso i [[Romani]] e Cesare crebbe.