Santa Veneranda: differenze tra le versioni

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|ricorrenza = [[14 novembre]]
|attributi = palma, giglio, diadema, bastone del pellegrino
|patrono di =[[Mortara]], [[Fermignano]], [[Santa Veneranda (Pesaro)|Santa Veneranda]], [[Vallo della Lucania|Angellara]], [[Ercolano]], [[Moio della Civitella]], [[Carfizzi]], [[Gerace]], [[Acireale]], [[Avola]], [[Grotte]], [[Santa Venerina]]
|sesso = F
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|Nazionalità =
|Categorie = no
|FineIncipit = , detta anche '''Venera''' è stata [[Verginità|vergine]], messaggera di fede, [[martirio cristiano|martire]] [[Cristianesimo|cristiana]] e venerata come [[Santa]] dalla [[Chiesa cattolica]]. Nel "Catalogo Sanctorum" redatto negli anni 1369-1372, dal veneziano [[Pietro de' Natali]], al capitolo 61 è citata Santa Veneranda vergine, nata in Gallia (odierna [[Francia]]) nel II secolo e martire a Roma durante la [[persecuzione dei cristiani]] al tempo dell’imperatore [[Antonino Pio]] (138-161). La celebrazione riportata al [[14 novembre]] è stata trasferita alla stessa data nel "[[Martirologio Romano]]"<ref>{{cita libro |autore= |titolo=The Roman martyrology |url=https://archive.org/details/romanmartyrology00cathuoft/page/350 |editore=John Murphy |città=Baltimore |anno=1912 |ppp=351 |lingua=en}}</ref> Spesso la sua leggenda viene confusa con quella di [[Parasceva di Roma|santa Parasceva]] che, dalla [[Chiesa ortodossa|Chiesa ortodossa orientale]] viene venerata il 26 luglio.
Il culto di questa santa è praticato in molti luoghi in Italia, come ad esempio a [[Mortara]] in [[Lombardia]], [[Sezze Romano]] nel [[Lazio]], [[Ascoli Piceno]], [[Fermignano]], [[Pesaro]], [[Santa Veneranda (Pesaro)|Santa Veneranda]] nelle [[Marche]], [[Vallo della Lucania|Angellara]], [[Ercolano]] e [[Moio della Civitella]] in [[Campania]], [[Lecce]] in [[Puglia]], [[Carfizzi]], [[Crotone]], [[Gerace]] e [[Reggio di Calabria|Pavigliana]] in [[Calabria]], [[Acireale]], [[Avola]], [[Grotta]], [[Santa Venerina]] in [[Sicilia]] ecc.<ref>{{cita libro |autore=Enzo D'Agostino |titolo=Da Locri a Gerace: storia di una diocesi della Calabria bizantina dalle origini al 1480 |url=https://books.google.it/books?id=BboD1dw8yU4C&lpg=PP1&hl=de&pg=PA52#v=onepage&q&f=false |editore=Rubbettino |città=Soveria Mannelli |anno=2004 |ppp=52}}</ref>
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[[File:Santa Venera di Platania.jpg|miniatura|[[Giacinto Platania]]: Santa Venera di Acireale (XVII secolo)]]
[[File:Acirealeren eliza 1.JPG|miniatura|Cattedrale di Maria Santissima Annunziata ad Acireale]]
Secondo la tradizione, Santa Venera sarebbe nata il Venerdì Santo nell'anno 100 da genitori benestanti e devoti, Agatone e Ippolita dalla Gallia. Si dice che dopo 35 anni di preghiere e suppliche a Dio, ebbero la gioia di avere una figlia. Secondo la tradizione, madre voleva che si chiamasse Venere (Parasceve) in ricordo del giorno fortunato della sua nascita, però Agatone, temendo che quel nome potesse essere confuso con quello della dea romana, la chiamò Veneranda.<ref name=preghiereagesuemaria>{{cita web|url=http://www.preghiereagesuemaria.it/santiebeati/santa%20venera.htm |titolo=Santa Venera |accesso=27 marzo 2019}}</ref> Venera sarebbe cresciuta cresciuta secondo i principi del cristianesimo e avrebbe praticato l'assistenza ai malati. <ref name=comune>{{cita web|url=https://www.comune.acireale.ct.it/Tradizione/SantaVenera.aspx |titolo=Santa Venera |accesso=24 marzo 2019}}</ref>
 
Quando Veneranda aveva 20 anni, i suoi genitori morirono, quindi lei donò tutti i suoi averi ai poveri e si dedicò a un'intensa attività di apostolato, sarebbe stata arrestata dal prefetto Antonio, il quale avrebbe cercato invano di ricondurla alla [[religione romana]], prima con inviti e poi con atroci torture, dalle quali però Venera sarebbe uscita illesa. Il prefetto Antonio si convertì alla vista di tanti miracoli.<ref name=preghiereagesuemaria />