Casba di Algeri: differenze tra le versioni

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[[File:Le coup d eventail 1827.jpg|miniatura|[[Husayn III d'Algeri|Hussein Dey]] nel suo palazzo e la famosa scena del "caso del ventaglio". Il 30 aprile 1827, il dey toccò il console francese [[Pierre Deval]] col suo ventaglio. L'evento provocò una crisi diplomatica tra i due paesi che portò tre anni più tardi, nel 1830, all'[[Invasione di Algeri (1830)|invasione francese di Algeri]]]]
 
I fratelli Barbarossa cacciarono definitivamente gli [[Impero spagnolo|spagnoli]] dall'isolotto di Peñon nel 1529. [[Aruj Barbarossa]] fece realizzare un porto fortificato che unì l'isolotto alla terra fermaterraferma, e che portò la città a divenire una delle principali basi dei [[corsari barbareschi]] nel Mediterraneo occidentale. Algeri divenne capitale della Reggenza e il suo nome venne esteso a tutto il Maghreb centrale, come testimoniano gli atti internazionali.<ref name="Koulakssis_p.17">{{Cita |Koulakssis e Meynier |p. 17}}.</ref> [[Carlo V d'Asburgo|Carlo V]] organizzò nel 1541 la [[spedizione di Algeri]], rivelatasi un fallimento. Le difese della città vennero riorganizzate in vista del mare; la città fu circondata da mura punteggiate dalle porte Bab Azoun, Bab el Oued, Bab Jedid, Bab Jezira e da una serie di forti (''borj''), costruiti tra il XVI e il XVII secolo: el Fanar, el Goumen, Ras el Moul, Setti, Takelit, ez Zoumbia, Moulay Hasan, Kala’at el Foul e Mers ed Debban. Successivamente vennero realizzati il borj Jdid nel 1774, el Bahr e Ma-fin, risalente all'inizio del XIX secolo.<ref name="CampsRegence">{{Cita |Camps |capitolo ''Alger à la période ottomane''}}.</ref>
 
La fortezza che domina la città venne costruita tra il 1516 (inaugurata da Aruj Barbarossa) e il 1592 (completata da Kheder Pascià).<ref>{{Cita |Cheurfi |p. 225}}.</ref> I [[Governatori ottomani dell'Algeria|governatori della reggenza]] risiedevano nel palazzo Djenina, chiamato dalla popolazione ''dar soltan el kedim'', demolita durante il periodo coloniale. La fortezza divenne residenza del governatore nel 1817 quando Ali-Khodja, penultimo dey di Algeri, per sfuggire alla tirannia delle milizie abbandonò il palazzo della Djenina, situato in una posizione fin troppo centrale della città, facendo trasportare il tesoro pubblico nella cittadella dove lo fece proteggere da una milizia privata di {{M|2000}} soldati [[cabili]].<ref name="CampsRegence" />