Heinrich Joseph Dominicus Denzinger: differenze tra le versioni

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È stato uno dei massimi teologi [[Chiesa Cattolica|cattolici]], fu l'autore dell'''[[Enchiridion symbolorum, definitionum et declarationum de rebus fidei et morum]]'' (Manuale dei simboli, delle definizioni e delle dichiarazioni sulla fede ed i costumi) comunemente conosciuto come "Denzinger-Schönmetzer".
 
==Biografia==
Nacque il 10 ottobre 1819 a Liegi. Nel [[1831]] suo padre, che era professore all'Università di Liegi, lo portò a [[Würzburg]], luogo d'origine della famiglia. Qui frequentò il ginnasio e studiò [[filosofia]] all'università, dove conseguì il dottorato. Nel [[1838]] entrò nel [[seminario]] di Würzburg, e successivamente entrò nel Collegio Germanico a [[Roma]] nel 1841, fu ordinato [[Presbitero|sacerdote]] nel [[1844]], e l'anno seguente conseguì la laurea in [[teologia]].
 
Al suo ritorno a casa egli fu dapprima [[curato]] ad [[Haßfurt|Hassfurt am Main]], diventò professore straordinario di [[teologia dogmatica]] a Würzburg nel [[1848]], e professore ordinario nel [[1854]]. Continuò ad occupare tale posizione, a dispetto della malattia, fino alla morte. Denzinger fu uno dei pionieri della [[teologia positiva]] e della dogmatica storica (''Dogmengeschichte'') nella Germania Cattolica. Nella generazione dopo [[Johann Adam Mohler]] e [[Johann Joseph Ignaz von Döllinger]], portò avanti il loro metodo e aiutò a fondare quello che fu il carattere speciale della scuola Tedesca, esatta investigazione dello sviluppo storico della teologia, piuttosto che speculazione filosofica in merito ai [[Corollario|corollari]] del [[dogma]].
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Pressoché tutti i suoi lavori importanti sono nel filone della teologia storica. Il più conosciuto e utilizzato è il suo ''Enchiridion Symbolorum et Definitionum'' (prima ed., Würzburg, 1854), una guida contenente la collezione dei principali decreti e definizioni dei [[concili]], la lista delle proposizioni condannate, ecc., iniziando dalle più vecchie forme del Credo Apostolico, normalmente noto come [[Simbolo degli Apostoli]]. La prima edizione conteneva 128 documenti, la sesta edizione, l'ultima edita da Denzinger stesso, ne conteneva 202.
 
Dopo la sua morte, l'[[Ignatius Stahl]] continuò il lavoro di riedizione dell'''Enchiridion'' con ulteriori decreti di [[Papa Leone XIII|Leone XIII]]. [[Clemens Bannwart]] preparò una edizione rivista e aggiornata (10ma10ª ed., [[Friburgo in Brisgovia|Friburgo]]) nel 1908.
 
Da allora, l'Enchiridion è stato ripetutamente ripubblicato, con considerevoli aggiunte da differenti editori. Come risultato, la numerazione nelle edizioni più recenti non corrisponde in alcun modo con quelle originali. La numerazione che gli studenti negli ultimi decenni (dal 1963) hanno citato normalmente nelle loro note d'autore è quella introdotta dall'edizione curata da [[Adolf Schönmetzer]]. Questa introduce l'abbreviazione "DS" (per "Denzinger-Schönmetzer") usata per specificare la sua numerazione, molto diversa da quella delle prime edizioni.