Dorando Pietri: differenze tra le versioni

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La gara d'addio, in Italia, si svolse il 3 settembre 1911 a [[Parma]]: una 15 km, vinta agevolmente. L'ultima gara all'estero avvenne invece il 15 ottobre dello stesso anno, a [[Göteborg]] in [[Svezia]], e si concluse con l'ennesima vittoria di Pietri. Il giorno dopo compì 26 anni. In tre anni di professionismo e 46 gare, Dorando Pietri guadagnò oltre 200 000 lire solo di premi, una cifra enorme per l'epoca. In più riceveva dal suo agente una diaria settimanale di 1250 lire.
 
Investì i suoi guadagni in un'attività alberghiera assieme al fratello, ma come imprenditore non mostrò lo stesso talento che aveva come sportivo. Dopo il fallimento dell'albergo, si trasferì nel 1923 a [[Sanremo]], dove aprì un'autorimessa.; Vissevisse il resto della sua vita nella città dei fiori.
 
Pietri morì nel 1942, all'età di 56 anni, per un attacco cardiaco. Venne sepolto nel cimitero di Valle Armea, nei pressi di [[Sanremo]]. La coppa donata a Pietri dalla regina Alessandra è oggi custodita dalla «Società Ginnastica La Patria 1879» in una cassetta di sicurezza della filiale [[UniCredit]] di [[Carpi]] ([[Provincia di Modena|MO]]), nello stesso edificio che fu il "Grand Hotel Dorando". Sul trofeo è incisa questa dedica: