Jean-François Lepage: differenze tra le versioni
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Dopo la sua prima mostra dedicata all'attrice [[Isabelle Adjani]] nel 1983, il fotografo '''Jean-François Lepage''' ha messo la sua firma sulle più importanti riviste di moda, collaborato per rinomate maison di couture e ritratto le più grandi top-model.<ref>{{Cita web |url=http://www.lanciatrendvisions.com/it/article/memories-from-the-future-intervista-al-fotografo-jean-frana-ois-lepage |titolo=Intervista di Fabio Falzone - Agosto 2013 |accesso=28 ottobre 2013 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20131029202620/http://www.lanciatrendvisions.com/it/article/memories-from-the-future-intervista-al-fotografo-jean-frana-ois-lepage |dataarchivio=29 ottobre 2013 |urlmorto=sì }}</ref>
Il suo linguaggio ha segnato un grande cambiamento nella [[fotografia di moda]]. Lontano dall'omologazione glamour, la sua fotografia racconta di
Il lavoro di Lepage è stato pubblicato in molte riviste internazionali come Another magazine, All magazine, Bmm, Common & Sense, Double, Exit magazine, Grey, [[GQ (periodico)|GQ]], [[Harper's Bazaar]], [[Amica (periodico)]], Mixte, [[Numéro]], Nylon, Purple (magazine), Self Service, Sleek, Stiletto, TAR magazine, Twill, ''[[Vogue (periodico)|Vogue]]'' (Francia, Inghilterra, Italia, Portogallo, Russia) and Wall Paper.
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