Ordine sacro: differenze tra le versioni
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* [[Diaconato]]: i [[diacono|diaconi]]. Sono collaboratori dei vescovi nella modalità del servizio. Predicano la parola di Dio, amministrano il [[battesimo]], assistono alla celebrazione del [[Matrimonio]], coordinano il ministero della carità nella chiesa.
Questo sacramento è chiamato "ordine" in quanto con questo termine si designava, in epoca romana, un «corpo sociale», un gruppo di persone con funzioni pubbliche. Tale termine passò poi nella terminologia ecclesiastica per indicare un "collegio" o comunque un gruppo di persone incaricate di un ministero pastorale e/o dell'amministrazione di un culto.<ref>«La parola Ordine, nell'antichità romana, designava corpi costituiti in senso civile, soprattutto il corpo di coloro che governano. ''Ordinatio'' – ordinazione – indica l'integrazione in un ''ordo'' – ordine –. Nella Chiesa ci sono corpi costituiti che la Tradizione, non senza fondamenti scritturistici, chiama sin dai tempi antichi con il nome di ''taxeis'' (in greco), di ''ordines'': così la liturgia parla dell
Come i sacramenti del [[battesimo]] e della [[confermazione]], nella teologia cattolica si dice che l'ordine conferisce un ''carattere'': l'ordine resta valido per tutta la vita di chi lo ha ricevuto (sebbene le funzioni non possano essere lecitamente attuate), anche in seguito a condanna alla pena della [[Sospensione a divinis|sospensione "a divinis"]], alla [[dimissione dallo stato clericale]] oppure alla decisione di abbandono del ministero.
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Tutte le ordinazioni vengono celebrate ordinariamente nel corso della [[Messa]]. Momenti culminanti sono l'[[imposizione delle mani]] (gesto antichissimo con cui viene trasmesso il dono dello [[Spirito Santo]]) e la preghiera consacratoria (con cui si chiede a [[Dio#Visione cristiana|Dio]] la speciale [[grazia divina]] di cui ha bisogno l'ordinando per compiere il proprio ministero). L'ordinazione dei diaconi e dei preti viene impartita dal vescovo; l'ordinazione dei vescovi (chiamata consacrazione) viene impartita secondo il diritto canonico da almeno tre vescovi, tuttavia è valida anche se è impartita da un vescovo solo. Infatti, uno dei vescovi è detto consacrante principale, e gli altri due sono detti co-consacranti, similmente alla Messa solenne, quando è ministrata in triduo da tre sacerdoti.
San [[Paolo
Sant'[[Ippolito di Roma]] nella sua ''[[deposito della fede|Traditio Apostolica]]''(III sec. D.C.) riporta di una ''preghiera che accompagna l’imposizione delle mani''<ref>Tixeron, ''L’Ordine e le Ordinazioni'', Brescia, 1939; abate [[Mario Righetti]], ''Manuale di storia liturgica'', Milano, 1945; R. Aigrain a cura di, ''Enciclopedia liturgica'', Alba, 1957, (oppure ASIN B01MZFK521, ed.ni Poaline, 1959); P. Alfonso, ''I riti della Chiesa'', Roma, 1945. </ref>. L'opera di Ippolito è “la più antica descrizione liturgica, pervenutaci all’inizio del III secolo"
L'''unzione delle mani è una novità occidentale, che i greci non conoscono''<ref>{{cita libro|titolo= De Ecclesiae Sacramentis|autore= padre ''gesuita'' [[Louis Billot|Ludovico Billot]]|editore= Pontificia de Sacramentis Pii XII|lingua= la|data= 1918|p= 485|sito= google.it/libri|accesso= 12 maggio 2018}}</ref><ref>{{cita libro|autore= [[Antonio Piolanti]]|titolo=I Sacramenti|città= Roma|editore= Coletti|data= 1959|p=272|citazione= da [http://www.unavox.it/ArtDiversi/DIV830_Augustinus_Validita_dei_sacramenti.html#7|unavox]}}</ref>, ma è un elemento fondante della tradizione [[leviti|sacerdotale di Israele]]: oltre all'olio dell'illuminazione (Es 35), il [[Libro dell'Esodo]] (cap. 40) riferisce l'uso olio dell'unzione per consacrare la Dimora del Signore e i suoi arredi, come per conferire il sacerdozio ad [[Aronne]] e ai suoi figli, dopo una lavanda purificatrice in acqua e la vestizione delle tuniche.
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