Università degli Studi della Tuscia: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Etichetta: Ripristino manuale
FrescoBot (discussione | contributi)
m Bot: stile dei numeri e modifiche minori
Riga 16:
|sport = CUS Viterbo
}}
L’L{{'}}'''Università degli Studi della Tuscia di Viterbo''' (anche abbreviato in '''Università della Tuscia''' e colloquialmente '''Unitus''')<ref name="unitus">{{cita web|url=https://www.unitus.it/public/platforms/1/cke_contents/63/Statuto%20modifica%202019.pdf|titolo=''Statuto dell’Università degli Studi della Tuscia'' |accesso=22 luglio 2010|editore=Università degli Studi della Tuscia}}</ref> è un’università statale italiana fondata nel 1979, un Ateneo decisamente giovane rispetto a tanti altri del resto d’Italia.
 
Nacque come università statale in seguito all’emanazione della Legge 3 aprile 1979 n. 122 che istituiva contemporaneamente le prime tre Università decentrate rispetto al Polo della “Sapienza”, Roma Tor Vergata, Cassino e, appunto, Viterbo.<ref name=":0">G. Nicolai, ''Da massa di carte silenziosa a fonte ordinata per la ricerca storica: il caso dell’archivio della Libera Università della Tuscia'', in ''Storia e Futuro'' 52, 2020, p. 8.</ref> La scelta della sede fu ampiamente motivata sia dalla precedente tradizione di cultura e di formazione oltre che, obiettivamente, da un contesto storico-monumentale degno delle più blasonate città universitarie italiane.<ref>M. Mancini, ''Presentazione'', in ''Per una storia dell’Università della Tuscia'', a cura di M. Ridolfi, ''Annali di storia delle università italiane'' 16, 2012, p. 9.</ref>
Riga 37:
Scarascia Mugnozza concepiva l’Università della Tuscia come centro di diffusione nell’Alto Lazio di innovazione scientifica, tecnologica, economica, culturale, sociale<ref>Discorso di Scarascia Mugnozza, 26 giugno 1989, in Addendum all’Annuario Accademico 1989/1990. Decimo anno dall’istituzione dell’Ateneo, Viterbo, 1993, pp. 9-11.</ref>. In quest’ottica, egli promosse la costituzione di un consorzio di enti locali e di organismi economici territoriali a supporto dell’Ateneo e della sua interazione con il territorio.
 
La capacità di espansione e di sviluppo dell’Ateneo nel corso dei diciassette anni di rettorato Scarascia Mugnozza (1982-1999) fu poi testimoniata dalla progressiva apertura delle cinque Facoltà<ref>{{Cita libro|titolo=M. Paolino, 1979/1999: la fondazione e il rettorato di Gian Tommaso Scarascia Mugnozza, in Per una storia dell’Università della Tuscia, a cura di M. Ridolfi, Annali di storia delle università italiane 16, 2012, pp. 61-68.}}</ref>. Alla Facoltà di Agraria fecero seguito le Facoltà di Lingue e Letterature Straniere Moderne (a.a. 1983-84)<ref>La Facoltà di Lingue e Letterature Straniere Moderne (indirizzo europeo) venne istituita con DPR n. 311 del 17 maggio 1983 (pubblicato in G.U. n. 182 del 5/7/1983).</ref>, Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali (a.a. 1987-88)<ref>La Facoltà di Scienze Matematiche Fisiche e Naturali venne istituita con DPR del 25 luglio 1987 (pubblicato in G.U. n. 267 del 14/11/1987).</ref>, Conservazione dei Beni Culturali (a.a. 1990-91)<ref>La Facoltà Conservazione dei Beni Culturali venne istituita con DPR del 15 luglio 1987 (pubblicato in G.U. n. 304 del 31/12/1987).</ref>, Economia e Commercio (a.a. 1991-92)<ref>La Facoltà di Economia e Commercio venne istituita con Decreto Rettorale n. 3102 del 21 giugno 1989 (pubblicato in G.U. n. 255 del 31/10/1989)</ref>, Scienze Politiche (a.a. 2002-03)<ref>La Facoltà di Scienze Politiche venne istituita con Delibera del Senato Accademico nella seduta dell’8 gennaio 2002, con decorrenza dal 1º marzo 2002.</ref>. Nel 1999, al compimento del ventesimo anno di vita, l’Ateneo contava 8 mila.000 studenti: oltre il 50% continuava a provenire da fuori della provincia di Viterbo, segno della capacità di attrazione che l’Ateneo riusciva ad esercitare sia nel Lazio sia in Italia<ref>{{Cita libro|titolo=G. T. Scarascia Mugnozza, Presentazione, in Ventesimo anniversario dell’Università degli Studi della Tuscia, Viterbo, 1999, p. 5.}}</ref>. Un dato interessante rimarcato stesso dal rettore era il rapporto ottimale docente-studente (che nel corso degli anni Ottanta variò da 1:10 a 1:18) ed era questo un fattore qualificante già allora dell’offerta formativa dell’Ateneo<ref>Relazione di Scarascia Mugnozza in occasione dell’inaugurazione del XVI anno accademico 1995/1996, ivi, pp. 415-425</ref>.
 
=== Lo sviluppo dell'ateneo e il rettorato di Marco Mancini (1999-2013) ===