Parsifal (opera): differenze tra le versioni

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{{Citazione|Il compito di salvare la religione spetta all'arte, la quale, impossessandosi dei simboli mitici autenticizzati dalla stessa religione, ne dà una rappresentazione ideale e ne fa trasparire la verità profonda.}}
 
Questo lo pone ancora una volta in netta antitesi con Nietzsche. Per Wagner la religione si fa arte e l'arte si fa dramma. Il dramma è costruito intorno al martirio di Amfortas, sofferente di una ferita che lo accomuna a Tristano. In questa piaga pulsa tutto il male del mondo, assimilabile - rispondendo a Nietzsche - alla ferita inferta alla civiltà da parte di una scienza eccessivamente evoluta che appanna la dimensione umana. Ma si può anche immaginarvi la razza pura minacciata dalla corruzione, laddove [[Hitler]] considerava il ''Parsifal'' come uno dei simboli del [[Nazionalsocialismo]]{{citazione necessaria}}]. Tuttavia, "amore-fede-speranza" sono gli elementi cardine che il musicista fornì a re [[LudwigLudovico II di Baviera|Ludovico II]] in occasione di un'esecuzione privata del preludio.
 
L'influenza che ''Parsifal'' ebbe sullo sviluppo della cultura occidentale è rilevante. Secondo il critico Rubens Tedeschi ''“si tratta di un'affascinante ambiguità: è lo sfaldarsi dell'orchestra nel barbaglio luminoso che affascinerà di lì a poco [[Debussy]] e gli [[impressionisti]]”.'' La stessa moglie di Wagner, [[Cosima Liszt]], descrisse lo stile del ''Parsifal'' come ''“strati di nuvole che si formano e si sciolgono nuovamente”.'' Sarà la vaghezza del [[Simbolismo]], il falso ascetismo dannunziano, perfino lo stile floreale dell'[[Art Nouveau]], ricalcato in parte sulle suggestioni scenografiche del giardino di Klingsor.