Girolamo Emiliani: differenze tra le versioni

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[[File:Venise2017 (23).jpg|miniatura|sinistra|La casa natale del santo, bianca e con affissa la targa commemorativa]]
 
Girolamo, ultimo dei quattro figli, nacque a Venezia nel 1486 da Dionora Morosini e Angelo Miani in una casa posta dietro la [[chiesa di San Vidal]].<ref name=":0">{{Cita|Pellegrini, 2000|p. 49}}.</ref> I [[Miani (famiglia)|Miani]] del ramo di San Vitale erano una famiglia del [[patriziato veneziano]] in precarie condizioni economiche, attiva nella vita pubblica e dedita principalmente alla [[Economia della Repubblica di Venezia#Lana|mercatura di panni lana]].<ref>{{Cita|Pellegrini, 2000|pp. 46-47}}.</ref> Il cognome Miani in seguito alla morte del santo si presenta diffusamente con la variante "Emiliani", ma è in realtà una scrittura impropria che deriva dal tentativo di ricollegare a famiglia all'antica [[Gens Aemilia|''gens Aemilia'']].<ref>{{Treccani|santo-girolamo-miani_(Dizionario-Biografico)|San Girolamo Miani|accesso=25 luglio 2021|autore=Filippo Crucitti|volume=56|data=2001}}</ref> Già sposato con una figlia di un certo Eustacchio Tron e rimasto vedovo con una figlia di un anno di nome Cristina, nel 1472 Angelo Miani si risposò in seconde nozze con Dionora Morosini dalla quale ebbe i figli Luca (1475), Carlo (1477), Marco (1481) ed infine Girolamo.<ref name=":0" /> Quando Girolamo nacque il padre era era a svolgere l'incarico di [[Podestà (medioevo)|podestà]] a [[Feltre]], ma si trasferì subito dopo a [[Lepanto]] una volta diventato [[Provveditore (Repubblica di Venezia)|provveditore della Repubblica]]; nel 1496 fu trovato morto impiccato a una scala a [[Rialto (Venezia)|Rialto]].<ref name=":1">{{Cita|Pellegrini, 2000|p. 50}}.</ref>
 
Una volta compiuti vent'anni il 1° dicembre 1506 Girolamo fu presentato dalla madre al sorteggio della bella d'oro affinché potesse essere ammesso al [[Maggior Consiglio]].<ref name=":1" /> Secondo un animo a lui contemporaneo: "Non gli mancavano amicizie, sì perché era in conservarsele molto grazioso sì anche per natia inclinatione conciliarle; era affettuoso, et pieno di benevolenza, era di natura suo allegro, cortese, d'animo forte benché l'amore superasse l'ingegno". Probabilmente in giovinezza fece richiesta di entrare nel [[Convento della Carità|convento della carità]], ma per via di una malattia non fu ammesso.<ref>{{Cita|Pellegrini, 2000|pp. 51-52}}.</ref>