Cassiano di Imola: differenze tra le versioni

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Stabilitosi a ''[[Forum Cornelii]]'', l'odierna [[Imola]], vi insegnò grammatica e letteratura. Impartì ad alcuni suoi allievi anche lezioni di ''ars notoria'', la moderna [[stenografia]]. Educatore della gioventù, non rinunciò a comunicare la fede cristiana ai discenti. Alcuni cittadini lo denunciarono al [[Prefetto (storia romana)|Prefetto]] come "autore di una nuova religione". Processato, gli fu ordinato di rinunciare al proprio credo e di sacrificare agli dei della [[religione romana]]. Cassiano rifiutò e fu condannato a morte. Il giudice impose ai suoi studenti, come pena per averlo ascoltato, di eseguire la condanna.
 
Il martirio di San Cassiano si colloca probabilmente al tempo della persecuzione dei cristiani ordinata dall'[[impero romano|imperatore]] [[Diocleziano]] (febbraio 303 - marzo 305). Per lunghi secoli si è pensato che il racconto del martirio fosse una tradizione popolare; tuttavia, recenti studi, promossi nell'ambito dell'{{Chiarire|Anno Cassianeo|quando?}}, compiuti da diverse ''équipe'' statunitensi ed europee, hanno dimostrato che i fori che si trovano nel cranio del martire sono compatibili con le dimensioni degli stiletti[[Stilo (strumento)|stili]] con cui all'epoca gli studenti incidevano le tavole di cera e con cui sarebbe stato compiuto il martirio.<ref>{{Cita libro|autore=Fiorenzo Facchini|autore2=Ezio Fulcheri|autore3=Giovanna M. Belcastro|titolo=Divo Cassiano: Il culto del santo martire patrono di Comacchio, Imola e Bressanone|anno=2006|editore=Editrice La Mandragora|città=Imola|pp=137–140|capitolo=Esame antropologico dei reperti attribuiti a san Cassiano da Imola}}</ref>
 
===Origini della chiesa imolese===
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=== Fonti agiografiche ===
Le notizie più antiche sono riferite dal poeta latino [[Prudenzio]], all'inizio del [[V secolo]] (''[[Liber Peristephanon|Peristephanon]]'', IX). Nel suo viaggio verso [[Roma]], Prudenzio si fermò a Forum Cornelii. Durante una visita ai luoghi sacri della città racconta di aver visto una pittura raffigurante un uomo nudo circondato da ragazzi che infierivano contro di lui con degli [[stilo (scrittura)|stili]]; il custode del luogo gli spiegò che si trattava del martire Cassiano. Prudenzio venerò le spoglie del martire, custodite in un [[sarcofago]] al di sopra del quale erano raffigurati alcuni episodi del suo [[martirio (Cristianesimo)|martirio]]. Nella sua celebre raccolta di poesie dedicò i seguenti versetti a Cassiano martire:
 
{{citazione|''Sylla Forum statuit Cornelius; hoc Itali urbem<br>uocant ab ipso conditoris nomine.<br>Hic mihi, cum peterem te, rerum maxima Roma,<br>spes est oborta prosperum Christum fore.<br>Stratus humi tumulo aduoluebar, quem sacer ornat<br>martyr dicato '''Cassianus''' corpore.''| Prudenzio, ''Peristephanon'', carme IX.}}