Canis simensis: differenze tra le versioni

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==Tassonomia ed evoluzione==
[[File:Keberowskull.png|thumb|Teschio. Malgrado la sua parentela con il [[Canis lupus|lupo grigio]], l'evoluzione convergente ha prodotto un cranio simile in forma a quello degli [[Lupulella|sciacalli africani]] e del [[Chrysocyon brachyurus|crisocione]].<ref>Dalton, R. 2001. The skull morphology of the Ethiopian wolf (Canis simensis). B.Sc.thesis. University of Edinburgh, Edinburgh, UK.</ref>]]
Sebbene, in [[Eurasia]], siano stati ritrovati resti [[Fossile|fossili]] di canidi lupini risalenti al [[Pleistocene superiore]], non sono stati segnalati però resti di caberù. Nel 1994, un'analisi del [[DNA mitocondriale]] indicò che il caberù fosse più imparentato con il [[Canis lupus|lupo grigio]] e con il [[Canis latrans|coyote]] che con gli altri canidi africani. Fu proposto che il caberù potesse essere una reliquia evolutiva d'una stirpe di lupi che dall'Eurasia aveva invaso il [[Nordafrica]].<ref>{{Cita pubblicazione|doi=10.1111/j.1365-294X.1994.tb00070.x|pmid=7921357|titolo=Molecular genetics of the most endangered canid: The Ethiopian wolf Canis simensis|rivista=Molecular Ecology|volume=3|numero=4|p=301|anno=1994|cognome1=Gottelli|nome1=D.|cognome2=Sillero-Zubiri|nome2=C.|cognome3=Applebaum|nome3=G. D.|cognome4=Roy|nome4=M. S.|cognome5=Girman|nome5=D. J.|cognome6=Garcia-Moreno|nome6=J.|cognome7=Ostrander|nome7=E. A.|cognome8=Wayne|nome8=R. K.}}</ref> Gli antenati del caberù si svilupparono in predatori specializzati di roditori, data la loro abbondanza negli ambienti afroalpini. Questo adattamento si è riflettuto nella morfologia del cranio, allungato e con denti ampiamente spaziati. Fu durante questo periodo che la specie raggiunse il suo picco, in un areale abbastanza connesso. Questo scenario mutò circa {{formatnum:15000}} anni fa con l'arrivo dell'attuale [[periodo interglaciale]], che fu le causa della frammentazione dell'areale della specie, isolando le popolazioni.<ref name="funk2004"/>