Trattato di Amiens (1802): differenze tra le versioni

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La vittoria di [[Horatio Nelson|Lord Nelson]] nella [[Battaglia di Copenaghen (1801)|battaglia di Copenaghen]] il (2 aprile [[1801]]) annientò di fatto la [[Lega dei neutri]] e con essa anche le ambizioni napoleoniche di costringere la Gran Bretagna ad una possibile resa, inducendo così ad un cessate il fuoco e ad una conseguente ripresa dei negoziati. Il trattato fu reso possibile dalle dimissioni di [[William Pitt il Giovane|William Pitt]] e dall'elezione al suo posto di [[Henry Addington, I visconte Sidmouth]]. I negoziatori britannici furono guidati da [[Robert Banks Jenkinson, II conte di Liverpool]].
 
Il trattato, oltre a confermare la "pace, la fratellanza e la comprensione" tra le parti, stabilì anche la reciproca restituzione dei prigionieri e degli ostaggi. Il [[Regno Unito]] rinunciò alla [[Colonia del Capo]] (occupata dopo l'invasione del [[Jean-Charles Pichegru|Pichegru]], nel gennaio [[1795]], all'epoca della [[Convenzione Nazionale]], che segnarono la fine della [[Repubblica delle Sette Province Unite]]) e a gran parte delle [[Indie Orientali Olandesi]], rese alla [[Repubblica Batava]] e si ritirò dall'Egitto. Trattenne, però, le colonie olandesi di [[Trinidad e Tobago]] e [[Ceylon]]. La Francia si ritirò dallo [[Stato Pontificio]] e delimitò i confini della [[Guyana Francesefrancese]]. [[Malta]], Gozo e Comino invece, secondo il trattato, dovevano essere restituite all'[[Cavalieri Ospitalieri|Ordine di San Giovanni di Gerusalemme]]: si vedrà in seguito che così non fu: le isole divennero un protettorato inglese e i cavalieri dovettero trovare un'altra sede.
 
== La rottura della pace ==