I bambini ci guardano: differenze tra le versioni
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{{Film
|titolo italiano = I bambini ci guardano
|immagine = Bambiniciguardano pola+deambrosis+cigoli.jpg
|didascalia = [[Isa Pola]], [[Luciano De Ambrosis]] ed [[Emilio Cigoli]], la famiglia di Pricò sulla spiaggia di [[Alassio]], foto di scena
|lingua originale = IT
|paese = [[Italia]]
|titolo alfabetico = Bambini ci guardano, I
|anno uscita = [[1943]]
|aspect ratio = 1,
|tipo colore = B/N
|genere = Drammatico
|regista = [[Vittorio De Sica]]
|produttore = [[Franco Magli]]
|casa produzione = [[Scalera Film]], Invicta film
|soggetto = [[Cesare Giulio Viola]] <small>(racconto)</small>
|sceneggiatore = [[Vittorio De Sica]], [[Cesare Zavattini]], [[Cesare Giulio Viola]], [[Margherita Maglione]], [[Adolfo Franci]], [[Gherardo Gherardi]]
|casa distribuzione italiana = [[Scalera Film]]
|attori = *[[Luciano De Ambrosis]]: Pricò
*[[Emilio Cigoli]]: Andrea, il padre di Pricò
*[[Isa Pola]]: Nina, la madre di Pricò
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*[[Giovanna Ralli]]: una bambina ai giardinetti
*[[Carlo Ranieri]]: il professore che gioca a bocce
|fotografo = [[Giuseppe Caracciolo (direttore della fotografia)|Giuseppe Caracciolo]], sostituito poi da [[Otello Martelli]]
|montatore = [[Mario Bonotti]]
|musicista = [[Renzo Rossellini]]
|scenografo = [[Amleto Bonetti]], [[Vittorio Valentini (scenografo)|Vittorio Valentini]]
|costumista =
|truccatore =
}}
'''''I bambini ci guardano''''' è un film del [[1943]] diretto da [[Vittorio De Sica]], tratto dal [[romanzo]] ''[[Pricò]]'' di [[Cesare Giulio Viola]]. Realizzato a cavallo tra il 1942 e 1943, conobbe difficoltà distributive causate dalle contingenti vicende belliche.
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Pricò, bambino di cinque anni che vive con i genitori, il padre Andrea e la madre Nina, in un quartiere popolare di [[Roma]], osserva attraverso i suoi occhi innocenti la vicenda che porta alla dolorosa dissoluzione della sua famiglia, causata dalla relazione di sua madre con un altro uomo, Roberto, con cui un giorno la donna va via da casa. Il padre, per evitare traumi al piccolo, lo ospita presso la zia che gestisce una sartoria, dove il bimbo sente i discorsi poco educativi delle lavoranti adulte; la zia però non è disposta a tenerlo. Andrea tenta allora di farlo ospitare da sua madre, che vive in campagna, ma anche qui l'ambiente è ostile ad una buona accoglienza verso il bimbo, che si ammala gravemente e viene riportato a casa dal padre. Qui la madre lo va a visitare e, apparentemente pentita, chiede di tornare in famiglia, ottenendo il perdono del marito. Per tentare di ricostituire l'unità familiare, Andrea porta moglie e figlio in vacanza al mare ad [[Alassio]], alloggiando in una pensione, dove lei ed il bimbo si trattengono anche quando il marito deve rientrare a Roma per lavoro.
Roberto rintraccia Nina nella località balneare ed i due riprendono la loro relazione extraconiugale sotto gli occhi smarriti del bimbo che tenta di fuggire per tornare a Roma dal padre, correndo gravi rischi sino a quando i
== Realizzazione del film ==
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Per la sceneggiatura De Sica ricorse, oltre all'autore del libro, agli abituali collaboratori con cui aveva appena realizzato ''[[Un garibaldino al convento]]'', tra i quali anche l'olandese Margherita Daxhofer (che si presenta come Maglione). Ma la novità è qui rappresentata dall'apporto di Cesare Zavattini che era già stato chiamato a collaborare per il trattamento di ''[[Teresa Venerdì]]'', ma in modo riservato e distinto dagli altri sceneggiatori, mentre qui firma per la prima volta ufficialmente un film di De Sica<ref name=pecori>Pecori, ''De Sica'', cit. in bibliografia, p. 38.</ref>.
L'arrivo del vulcanico scrittore [[Luzzara|luzzarese]] sconvolge gli equilibri del gruppo e ben presto si accende uno scontro<ref name=desanti-ibcg/>. «Era la prima volta - ha ricordato Zavattini - che collaboravo con quelle persone, ma non ci si intendeva e ad un certo punto proseguire diventò molto difficile<ref name=zavatt/>». Da quel momento l'attività di sceneggiatura, iniziata tra maggio e giugno 1942 dapprima a [[Milano]] e poi a Roma<ref name=franci/>, fu affidata interamente a Zavattini: «De Sica aveva capito le qualità di Zavattini ed intuito l'apporto che gliene poteva derivare per lo strappo al cinema antecedente che intendeva compiere: affidò a lui la responsabilità principale della sceneggiatura<ref name=desanti-ibcg/>».
=== Produzione ===
''I bambini ci guardano'' risulta prodotto dalla società "Invicta", ma benché sia questa l'indicazione dei titoli di testa, in realtà si tratta di una coproduzione con la
[[File:Bambiniciguardano cigoli g+deambros.jpg|thumb|Giovanna Cigoli e Luciano De Ambrosis]][[File:Bambini ciguardano deambros.jpg|thumb|Luciano De Ambrosis]][[File:Bambiniciguardano deambrosi (2).jpg|thumb|Isa Pola con Luciano De Ambrosis]]
Le riprese iniziarono nel settembre 1942, con gli esterni girati ad Alassio<ref>Notizia in ''Primi piani'', n. 9, settembre 1942.</ref> e si protrassero poi per diversi mesi, proseguendo negli stabilimenti romani della
=== Rapporto con la censura ===
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=== Interpreti ===
Il difficile ruolo di Pricò fu interpretato da [[Luciano De Ambrosis]], un bambino [[Torino|torinese]] che, al momento dell'inizio delle riprese, non aveva ancora compiuto 6 anni e che diverrà in seguito un noto ed apprezzato [[doppiatore]]. Seguendo una prassi allora in voga (come ad esempio era stato fatto l'anno precedente per la scelta di [[Mariù Pascoli]] per ''[[Piccolo mondo antico (film 1941)|Piccolo mondo antico]]'') la
Accanto al piccolo Luciano lavora un trio di attori affermati, [[Isa Pola]], [[Emilio Cigoli]] ed [[Adriano Rimoldi]], affiancati da numerosi altri interpreti che danno corpo alla «denuncia del conformismo morale dominante», rappresentato dagli inquilini del quartiere senz'anima ed oppressivo della periferia di [[Roma]] in cui vive la famiglia di Pricò (tra questi [[Tecla Scarano]], un'attrice che De Sica aveva incontrato quando, entrambi ragazzini, avevano esordito in teatro a Napoli<ref name=pecori/> ) e dall'insulsaggine del gruppo sociale sulla spiaggia di [[Alassio]], in cui spicca il vacuo e petulante ''viveur'' interpretato da un giovane [[Ernesto Calindri]]<ref name=gili/>. Non accreditati, alcuni futuri importanti attori parteciparono al film in parti secondarie: [[Marcello Mastroianni]], qui semplice comparsa, [[Giovanna Ralli]], una ragazzina che compare per pochi istanti, e [[Riccardo Fellini]] in una brevissima sequenza girata alla stazione ferroviaria di Alassio.
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== Accoglienza ==
''I bambini ci guardano'', arrivato a conclusione in un Paese travolto dalla guerra e poi spaccato in due, venne distribuito male ed in modo confuso. Nel ricordo di De Ambrosis esso fu presentato a [[Venezia]] (dove s'era trasferita la Scalera - ed anche la famiglia di De Ambrosis - nell'ambito del [[Cinevillaggio]]) alla fine del 1943<ref name=deambrosis/>, anche se di questo evento non vi sono riscontri. Ma solo alla fine del 1944 il film circolò nel nord Italia della [[Repubblica Sociale Italiana|RSI]], in modo saltuario, «unico film di un certo livello culturale in una produzione di consenso e di massima evasione rispetto alla realtà circostante<ref>Brunetta, cit. in bibliografia, p. 527.</ref>».
[[File:Bambini ci guardano bimbo su ferrovia (1).jpg|thumb|left|upright=1.2|La fuga di Pricò lungo la ferrovia nella quale rischia di essere travolto da un treno]][[File:Bambiniciguardano collegio finale.jpg|thumb|left|upright=1.2|Il drammatico finale in cui il bimbo rifiuta la madre e torna in collegio]]
=== Critica contemporanea ===
«La forza pacata ed intensa del film - ha scritto Cristina Bragaglia - fu evidente a tutti, sin dalle sue prime uscite in quel clima di disfacimento provocato dal precipitare della guerra<ref>Bragaglia, cit. in bibliografia, p. 122.</ref>». Infatti, i pochi commenti disponibili, sono di apprezzamento per il film di De Sica che, tuttavia, avendo respinto la richiesta di trasferirsi anche lui al nord per dirigere la cinematografia repubblichina, si vide togliere il nome dai titoli di testa<ref name=desica/>. «È difficile - scrisse il ''[[Corriere della
=== Risultato commerciale ===
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