Eutiche: differenze tra le versioni

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Della prima fase della vita di Eutiche non si hanno molte informazioni. Sappiamo che era un anti-nestoriano convinto e discepolo di un tale Massimo. Eutiche entrò in scena quando era già archimandrita di un convento di Costantinopoli, alla veneranda età di settant'anni<ref>{{Cita libro|autore = Dom Leclerqu|titolo = Histoire des Conciles|anno = 1908|editore = Letouzey et Ané|città = Paris|volume = 10, Tomo II|posizione = parte prima|p = 512}}</ref><ref>{{Cita libro|autore = Pierre Thomas Camelot|titolo = Efeso e Calcedonia|anno = |editore = |città = |volume = II|collana = Storia dei Concili Ecumenici|curatore = Michele de Marco|p = 83}}</ref>. Ammirato per la sua pietà, dagli inizi degli anni '40 godeva di un importante ruolo alla corte dell'imperatore [[Teodosio II]]<ref name=":0">{{Cita libro|autore = Battista Mondin|titolo = Dizionario dei Teologi|anno = |editore = |città = |url = https://books.google.it/books?id=gqqlRMXGr4wC&pg=PA233&dq=Latrocinium+Leone+Papa&hl=it&sa=X&ei=Vm4QVbS1Lor1ULyDgtgO&ved=0CCUQ6AEwATgK#v=onepage&q=Latrocinium%20Leone%20Papa&f=false|accesso = 23/03/2015|p = 233}}</ref> grazie al potere che un suo discepolo, l'eunuco [[Crisafio]]<ref>{{Cita libro|autore = Dom Leclerqu|titolo = Histoire des Conciles|anno = |editore = |città = |p = 514}}</ref>, godeva a corte. Sostenitore della natura divina di Cristo propugnata dal [[Patriarca di Alessandria]] [[Cirillo di Alessandria|Cirillo]] al [[Concilio di Efeso]] del [[431]], Eutiche radicalizzò ulteriormente la divinità del Cristo fino a darle un ruolo totalmente predominante sull'umanità, affermando che dopo l'unione di Dio con la natura umana prevalse la natura divina<ref name=":1">{{Cita libro|autore = Battista Mondin|titolo = Dizionario dei teologi|anno = |editore = |città = |accesso = 23/03/2015|url = https://books.google.it/books?id=gqqlRMXGr4wC&pg=PA233&dq=Latrocinium+Leone+Papa&hl=it&sa=X&ei=Vm4QVbS1Lor1ULyDgtgO&ved=0CCUQ6AEwATgK#v=onepage&q=Latrocinium%20Leone%20Papa&f=false|p = 234}}</ref>. Ciò equivaleva a disintegrare quindi la [[ipostasi|natura ipostatica]] propugnata ad Efeso. Pierre Thomas Camelot, parlando del dialogo ''Eranistes'' di [[Teodoreto di Cirro]] (447), afferma che dietro il personaggio del "mendicante" potrebbe ben starci la figura di Eutiche<ref>{{Cita libro|autore = Pierre Thomas Camelot|titolo = Efeso e Calcedonia|anno = |editore = |città = |p = 83|citazione = Teodoreto non aveva dato un nome al «Mendicante» che metteva in scena nel suo libro. Le idee che gli attribuiva erano quelle di certi ambienti cirilliani, e in particolare di un personaggio in grande fama di santità a Costantinopoli, il monaco Eutiche.}}</ref>:
{{Citazione|...Cristo è solamente passato attraverso il seno della Vergine; è alla divinità di Cristo che bisogna attribuire le sofferenze della passione. Dopo l'unione, la natura divina resta ciò che era e assorbe l'umanità, come l'acqua del mare dissolve e assorbe una goccia d'acqua che vi sia caduta; la natura che è stata assunta non è distrutta, ma trasformata nella sostanza della divinità. Il corpo di Cristo non è della medesimomedesima sostanza del nostro. Se Cristo è «da due nature», dopo l'unione non vi è che una sola natura|[[Teodoreto di Cirro|Teodoreto]], ''Eranistes'', citato in P.T. Camelot, ''Efeso e Calcedonia'', cit., p.83}}
 
=== Lo scontro con Flaviano ===