Fantasmi a Roma: differenze tra le versioni

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|immagine = Fantasmi a roma.jpg
|didascalia = [[Vittorio Gassman]], [[Tino Buazzelli]] e [[Marcello Mastroianni]] in una scena del film
|lingua originale = [[lingua italiana|italiano]]
|paese = [[Italia]]
|anno uscita = [[1961]]
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*Poldino: fratello maggiore di Annibale, morto bambino ad inizio '900 a causa dell'esplosione di un fuoco d'artificio.
*Fra Bartolomeo: un frate vissuto nel [[XVII secolo|Seicento]], morto nel 1653 per aver mangiato polpette avvelenate lasciate in refettorio come esca per i topi.
*Donna Flora, vissuta nell'[[XIX secolo|Ottocento]] e morta suicida nel [[Tevere]] per una delusione amorosa.
*Reginaldo: bisnonno di Annibale, libertino vissuto alla fine del [[XVIII secolo|Settecento]], morto precipitando da un balcone per sfuggire a un marito geloso.
 
Senza mai una compagnia, l'anziano principe ha preso l'abitudine di parlare coi fantasmi, e per questo viene creduto "matto" da chi pensa stia parlando da solo. Di tanto in tanto la sua piacevole monotonia è rotta da un ingegnere, rappresentante di una grande società che vuole acquistare il palazzo per demolirlo, e costruire al suo posto un moderno supermercato.
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La vita quotidiana scorre tranquilla fino al giorno in cui, tentando di riparare lo scaldabagno di casa, anche il principe muore, come il fratello, a causa di un'esplosione. Suo unico erede è un nipote, Federico di Roviano, che si ricorda di avere una casa e una famiglia solo dopo aver ereditato. Federico è fidanzato con Eileen, attricetta da quattro soldi dalle abitudini alquanto materialiste, dalla quale si fa praticamente mantenere, ed è intenzionato a cedere il palazzo agli speculatori.
 
Per impedire che l'antica residenza patrizia venga demolita i fantasmi decidono di trasformarla in un bene architettonico, ricorrendo all'aiuto di un volubile ed eccentrico fantasma-pittore del Seicento morto in un incendio, Giovan Battista Villari detto ''"il Caparra"'', che, sul soffitto della enorme camera da letto dell'antica dimora, celato alla vista da una controsoffittatura in legno e tela dipinta, dipinge il grandioso affresco ''Giove che seduce Venere travestito da lavandaia'' nel giro di una notte, usando per modelli Donnadonna Flora e Frafra Bartolomeo.
 
Un critico d'arte, contattato per periziare l'affresco (fatto rinvenire dai fantasmi stessi), inizialmente scettico, grazie ad un "trucco" architettato dai fantasmi dichiara non potersi trattare di un'opera del Caparra, bensì di Michelangelo Merisi, il [[Michelangelo Merisi da Caravaggio|Caravaggio]]. Il Caparra, furioso, lo fa cadere dalle scale, provocandogli la frattura di una gamba, ma i fantasmi hanno comunque raggiunto il loro scopo. L'edificio non può essere abbattuto, e la vita potrà procedere tranquilla come prima, con una differenza però: alla compagnia si è aggiunto Annibale di Roviano, nel frattempo divenuto fantasma.
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== Luoghi delle riprese ==
* Il palazzo dei Principiprincipi Roviano, dove si svolge quasi tutta la vicenda, è identificabile con [[palazzo Gambirasi]] a Roma, in via della Pace di fronte all'[[Chiesa di Santa Maria della Pace (Roma)|omonima chiesa]].
* La trattoria dove il principe Annibale - e successivamente il nipote Federico - mangia abitualmente è attualmente (2018) un garage ed è in via della Pace.
* La casa merlata e abbandonata dove vive il fantasma del Caparra è la [[Torre del Quadraro]] in piazza dei Consoli a Roma; all'epoca casa privata,; oggi è restaurata e ospita un centro per anziani.
* Il convento di suore dove i fantasmi fanno visita è quello del [[Pio Sodalizio dei Piceni]] adiacente alla [[Chiesachiesa di San Salvatore in Lauro]] sempre a Roma.
 
==Note==
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== Bibliografia ==
* L.[[Leo Pestelli]], su "[[La Stampa|''La Stampa'']]", 2 aprile 1961.
* G. Morelli, G. Martini e G. Zappoli, ''Un'invisibile presenza. Il cinema di Antonio Pietrangeli'', [[Il Castoro]], 1998. ISBN 88-8033-124-8
* G.[[Gian P.Piero Brunetta]], ''Guida alla storia del cinema italiano'', [[Giulio Einaudi Editore|Einaudi]], 2003. ISBN 88-06-16485-6
* L. Morandini, L. Morandini e M. Morandini, ''Il Morandini. Dizionario dei film'', [[Nicola Zanichelli Editore|Zanichelli]], 2009. ISBN 9788808122575