Summorum Pontificum: differenze tra le versioni

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url vivo per l'istruzione di applicazione (che non ha per titolo "Ecclesia Dei"); "Tradlitionis custodes" non dà nessuna facoltà a nessun parroco
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== L'istruzione di applicazione del ''motu proprio'' ==
L'istruzione di applicazione del motu proprio ''[[UniversaeSummorum Ecclesiae]]Pontificum'' di applicazione, predisposto dalla [[Pontificia commissione "Ecclesia Dei"|Pontificia Commissione ''Ecclesia Dei'']], porta la data del 30 aprile [[2011]], memoria liturgica di san Pio V, ed è stato reso pubblico il 13 maggio. Prevede alcune norme circa il ruolo dell'ordinario diocesano, del gruppo stabile di fedeli e del sacerdote celebrante. Stabilisce la facoltà di recitare le lezioni della Messa in lingua volgare per le sole Messe lette, di celebrare il Triduo Sacro nella forma straordinaria. Prevede inoltre che nei [[seminario|seminari]] i futuri sacerdoti debbano imparare a celebrare secondo entrambe le forme del rito romano.<ref>[httphttps://presswww.catholicavatican.va/news_servicesroman_curia/pontifical_commissions/bulletinecclsdei/newsdocuments/27407rc_com_ecclsdei_doc_20110430_istr-universae-ecclesiae_it.php?index=27407&lang=ithtml Istruzione sull'applicazione della Lettera Apostolica Motu Proprio data Summorum Pontificum di S.S. Benedetto PP. XVI] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20110517230532/http://press.catholica.va/news_services/bulletin/news/27407.php?index=27407&lang=it |data=17 maggio 2011 }}</ref>
 
== Francescani dell'Immacolata ==
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Gli orientamenti della Sede Apostolica includono quello di non permettere (di norma) l'uso delle chiese parrocchiali per simili celebrazioni.<ref>''Traditionis custodes'', art. 3 §2</ref> Si è tornati così alla normativa con cui nel 1984 Giovanni Paolo II, rilassando la prassi dei suoi predecessori Paolo VI e Giovanni Paolo I, sotto i quali bisognava rivolgersi alla Santa Sede, autorizzò i singoli vescovi diocesani a permettere la celebrazione della messa del 1962 in chiese da essi indicate, ad esclusione delle chiese parrocchiali eccetto in casi straordinari.<ref>Lettera ''Quattuor abhinc annos'' della Congregazione del Culto Divino in data 3 ottobre 1984 in [https://www.vatican.va/archive/aas/documents/AAS-76-1984-ocr.pdf ''Acta Apostolicae Sedis'' LXXVI (1984), pp. 1088–1089]</ref>
 
La facoltà di "concedere la licenza di usare il rituale più antico nell'amministrazione dei sacramenti del Battesimo, del Matrimonio, della Penitenza e dell'Unzione degli Infermi" fu attribuita dal motu proprio ''Summorum Pontificum'' ai menzionati parroci.<ref>''Summorum Pontificum '', articolo 9 §1</ref> Come nella normativa di [[papa Giovanni Paolo II]], mentreil motu proprio ''Traditionis custodes'', non dà alcuna disposizionefacoltà perparticolare l'uso dei libri liturgici inai vigore del 1962 per l'amministrazione dei sacramenti menzionatiparroci.<ref>[https://catholicaoc.org/wp-content/uploads/2021/07/Traditionis-Custodes-Archdiocesan-Norms-7-19-21.pdf ''Sull'attuazione nell'Arcidiocesi di Cincinnati del motu proprio del Santo Padre, Papa Francesco, ''Traditionis custodes'' III'']</ref>
 
== Note ==