Timolao (retore): differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
creazione voce
 
Riga 17:
== Opere ==
Sempre ''Suda'', che di fatto, insieme a [[Eustazio di Tessalonica]], è l'unica testimonianza su questo poeta, Timolao avrebbe scritto Τρωικά (''Troikà''), ossia una rielaborazione dei poemi omerici, in cui aggiungeva un esametro ad ogni esametro omerico, di fatto raddoppiandone l'estensione.
L'unico frammento testuale superstite dell'opera è un breve brano di cinque esametri che rielabora il celebre proemio omerico<ref>SH 849.</ref> (in corsivo i versi aggiunti da Timolao)ːː
{{citazione| L'ira canta, o dea, del Pelide Achille </br>
''che nacque per la figlia bella di Crise,'' </br>
funesta, che agli Achei addusse lutti </br>
''mentr'essi battagliavano in Troia'' </br>
e molte addusse all'Ade alme d'eroi </br>
''domate dalla lancia del gran grand'Ettore.'' | trad. A. D'Andria}}
Un altro frammento, citato da uno scolio, riporta che Timolao faceva di [[Demodoco]] il custode di [[Clitennestra]] citato nell'''Odissea'' e fratello di [[Femio]]<ref>III, 267.</ref>, mentre Eustazio lo cita dicendo che il poeta aggiungeva come Achille avesse inviato, insieme a [[Patroclo]], Eudoro per rammentargli di non spingersi troppo oltre verso [[Troia]] nell'inseguimento dei Troiani nel libro XVIII<ref>Commento all'Odissea, 1697, 57a.</ref>.
 
Si trattava, quindi, secondo quanto si può giudicare, di un'esercitazione retorica senza pretese di originalità, un semplice virtuosismo tecnico alle origini di una "tradizione" che avrebbe visto, in età imperiale, opere simili come quelle, altresì perdute, di [[Nestore di Laranda]] e [[Trifiodoro]].
 
==Note==
<references/>