Lotus Cars: differenze tra le versioni

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Furono molti i piloti di Formula 1 che divennero famosi grazie ai successi con la scuderia britannica; tra questi [[Jim Clark]] che trovò la morte a bordo di una Lotus da Formula 2, [[Jochen Rindt]] che fu il primo pilota a vincere il titolo di campione mondiale postumo, dopo aver perso la vita in un incidente all'[[Autodromo Nazionale di Monza]] nel [[Campionato mondiale di Formula 1 1970|1970]], e poi [[Emerson Fittipaldi]], [[Mario Andretti]], [[Nigel Mansell]], e [[Ayrton Senna]].
[[File:Lotuselise(Series 2) Lotus Elise (type 111) version SC (SuperCharged) 2009.jpg|sinistra|miniatura|[[Lotus Elise]] S2 del 20052009]]
 
Applicava naturalmente lo stesso concetto di leggerezza alle sue auto da [[Formula 1]] dove fu forse il più grande innovatore. Le sue vetture si dimostravano infatti sempre un passo avanti e sono sue intuizioni importanti che tutt’oggi costituiscono l‘essenza delle vetture da corsa: leggerezza, come già detto, l’uso del motore centrale posteriore (visibile, in una sua stradale, nella [[Lotus Europa]]), tutto lo studio sulla deportanza che porta ad aggiungere alle auto elementi come spoiler, splitter e minigonne per migliorare l’aerodinamica, l’introduzione degli sponsor sulle auto con la [[Lotus 72]], l’uso dei radiatori laterali, il telaio monoscocca, il motore con funzione portante Furono molte le auto prodotte da Lotus e tutte basate su questi concetti.