Caso Lovanio: differenze tra le versioni

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'Olandese' è il dialetto parlato soltanto in Olanda (regione dei Paesi Bassi). La lingua ufficiale parlata nel Belgio e nei Paesi Bassi è il 'neerlandese', non l'olandese.
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== Antefatti ==
=== Movimento fiammingo e lamentele linguistiche ===
Il [[Belgio]] divenne indipendente nel [[1830]] e ha una popolazione divisa in parti uguali tra francofoni e olandesineerlandesi. Tuttavia, il francese era privilegiato come lingua franca delle classi superiori e dell'alta cultura. Questo si rifletteva nell'[[Università Cattolica di Lovanio]], fondata nel [[1835]], che per gran parte della sua esistenza erogò le lezioni solo in francese nonostante fosse situata nelle [[Fiandre]], la regione di lingua olandeseneerlandese. [[Università Cattolica di Lovanio|Lovanio]], in particolare, era un'università elitaria favorita dai belgi del "pilastro" cattolico e strettamente associata alla politica e alla Chiesa cattolica.
 
Durante il [[XIX secolo]], nelle [[Fiandre]] emerse un [[movimento fiammingo]] che chiedeva uno status maggiore per la lingua olandeseneerlandese. L'erogazione dell'istruzione superiore in lingua olandeseneerlandese fu una grande richiesta, specialmente all'[[Università di Gand]], dove i "fiamminghisti" nel [[1916]] collaborarono anche con gli occupanti tedeschi per creare un'università di lingua olandeseneerlandese. Dal [[1930]] gli insegnamenti a [[Università Cattolica di Lovanio|Lovanio]] furono forniti separatamente in francese e in olandeseneerlandese.
 
=== Origini della crisi ===
Da molto tempo i nazionalisti fiamminghi chiedevano la chiusura della sezione francofona dell'[[Università Cattolica di Lovanio]], situata nelle [[Fiandre]], la regione di [[lingua olandese|lingua neerlandese]]. Il contesto degli [[Anni 1960|anni '60]] e le sue ripetute crisi linguistiche e in particolare l'affermazione del principio del monolilinguismo regionale stabilito dalla leggi sulla lingua di Gilson del [[1962]], rese le richieste fiamminghe più urgenti. Queste furono accolte con un categorico rifiuto del potere organizzativo dell'università, i vescovi del [[Belgio]]. Essi non volevano dividere la più grande università belga in due atenei autonomi. In questo contesto, anche la duplicazione dei corsi, il bilinguismo amministrativo e il numero crescente di insegnanti di lingua olandeseneerlandese non erano sufficienti per soddisfare le esigenze dei fiamminghi, che continuavano a percepire [[Università Cattolica di Lovanio|Lovanio]] come un'università francofona in territorio fiammingo.<ref>''L'Université catholique de Louvain. Vie et mémoire d'une institution'', pp. 92-94</ref>.
 
== Scoppio della crisi ==
La [[questione linguistica belga]] giunse nell'agenda politica dal 5 novembre [[1967]], quando trentamila fiamminghi e ventisette parlamentari del [[Partito Sociale Cristiano (Belgio 1945)|Partito Sociale Cristiano]], marciarono per le strade di [[Anversa]] per chiedere che gli studenti francofoni lasciassero [[Università Cattolica di Lovanio|Lovanio]], a nome dello ''[[Ius soli]]'' e del monolinguismo regionale. Le motivazioni non erano ideologiche ma anche pratiche: la democratizzazione della formazione universitaria e l'aumento del numero degli studenti rese difficile la convivenza nella piccola città del [[Provincia del Brabante Fiammingo|Brabante]].
 
Dopo la manifestazione di [[Anversa]], gli studenti fiamminghi di [[Lovanio]] marciarono regolarmente per le strade della città, cantando slogan anti-francesifrancofoni, tra cui il famoso "Walen Buiten". I francofoni reagiscono con derisione andando in processione a [[Houte-Si-Plou]] e creando l'[[Università di Houte-Si-Plou]], in origine null'altro che una pura beffa per mostrare all'opinione pubblica l'aberrazione della decisione di dividere l'ateneo.
 
Il governo di [[Paul Vanden Boeynants]] lasciò il potere organizzativo all'università per trovare un compromesso. Questo sembrava però sempre più difficile. Il 2 febbraio [[1968]], monsignor [[Emiel-Jozef De Smedt]], vescovo di [[Diocesi di Bruges|Bruges]], cambiò la posizione espressa insieme agli altri vescovi il 13 maggio [[1968]]. Egli confessò a [[Courtrai]], davanti a un'assemblea di membri della [[Lega dei contadini (associazione)|Lega dei contadini]], che aveva "grossolanamente sbagliato". Questo sembrò segnare una rottura nella posizione della Chiesa.