Cuba: differenze tra le versioni

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Verso la fine del 1958 i ribelli avevano conquistato la Sierra Maestra e lanciato un'insurrezione popolare generale. Il 1º gennaio 1959, dopo che combattenti di Castro ebbero catturato Santa Clara, Batista fuggì con la sua famiglia in Repubblica Dominicana. Successivamente andò in esilio sull'isola portoghese di Madeira e infine si stabilì a Estoril, vicino a Lisbona. Le forze di Fidel entrarono nella capitale il giorno 8 gennaio 1959. Il liberale [[Manuel Urrutia Lleó]] divenne presidente provvisorio.
 
La [[razzismo|questione razziale]] è menzionata per la prima volta in un discorso pronunciato da Castro il 2 marzo 1959, in cui si chiede alla popolazione di eliminare la discriminazione razziale e stabilisce la sua politica di creazione di scuole e posti di lavoro a cui i cubani neri hanno accesso. Da allora in poi, le manifestazioni di razzismo sono state considerate controrivoluzionarie e politicamente condannate dalle autorità. Castro ha iniziato un processo di lavoro politico ed educativo dal 1959 per lo sradicamento del razzismo. Con l'eliminazione di spazi privati come club, spiagge, scuole e ospedali, scomparve anche la possibilità per i proprietari di decidere chi erano i loro membri e di effettuare tali selezioni in base a questioni razziali.<ref>https://www.latinorebels.com/2016/03/10/the-deferred-racial-revolution-in-cuba/</ref> Il governo cubano cominciò anche ad arrestare i leader della mafia. Prima di morire, [[Meyer Lansky]] ha detto che Cuba "lo ha rovinato". Secondo Enrique Cirulo, uno storico della mafia, Cuba è l'unico paese dove la mafia ha vissuto una caduta così precipitosa.<ref>https://rollingout.com/2016/11/26/fidel-castro-mixed-legacy-includes-fighting-mafia/</ref>
 
Il governo degli Stati Uniti ha reagito inizialmente favorevolmente alla rivoluzione cubana, vedendola come parte di un movimento per portare la democrazia in America Latina. La promulgazione della legge della riforma agraria, che espropriava i latifondi e riuniva in cooperative le piccole aziende, e la nazionalizzazione dell'industria, che privò le imprese statunitensi della proprietà delle raffinerie di zucchero, peggiorarono tuttavia i rapporti. Nel febbraio 1960, Castro firmò inoltre un accordo commerciale con il vicepremier sovietico [[Anastas Ivanovič Mikojan]].