Piazza Vecchia: differenze tra le versioni

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Gli edifici che la circondano furono edificati a partire dal [[XV secolo]] dando alla piazza la forma geometrica rettangolare quasi perfetta, portandola a diventare con l'attigua [[Piazza del Duomo (Bergamo)|piazza Duomo]] il centro monumentale più importante di Bergamo<ref>{{cita web|url=http://www.aledo.it/mediasoft/piazze/pages/bergamo.htm|titolo=Piazza Vecchia e piazza duomo|editore=Aledo|accesso=4 agosto 2018}}</ref>.
 
Tra i tanti eventi che videro la piazza come protagonista ve ne è uno particolare, la cui documentazione è conservata nella biblioteca Angelo Mai. NelIl 19 febbraio 1511 il massarolo del comune certo Angelo da Vertova,<ref>Il massarolo era colui che aveva il compito di custodire tutti i pegni presi o accettati da parte dell'amministrazione comunale dai debitori dello stesso, era quindi uomo di fiducia e veniva rieletto ogni sei mesi</ref> aveva inoltrato all'amministrazione del comune il costo dell'impiccagione e messa al rogo di un condannato chiamato ''de Rocha''. Nel 1511 il territorio cittadino era stato occupato dai francesi, e, considerato che l'impiccagione era una condanna molto grave, si può pensare che fu una condanna minore ma commutata per motivi politici. È probabile che l'impianto della forca fosse stabile sulla piazza che viene citata come ''la piazza'', quindi la più importante della città. Il documento descrive in maniera minuta non solo l'impiccagione con corde e ''reforzino'', ma anche la ''bayta'' in legno che fu costruita per poter proseguire alla cremazione. Sono indicati l'acquisto di ''paliferio per far el buso in piaza'' che dovevano creare i fori nella pavimentazione, dove venivano fissati i pali di legno che dovevano reggere il tetto composto da piccoli rami di larice dove veniva posto il condannato. L'interno di quella struttura era riempita con paglia e fieno così che creasse un buon fuoco che veniva tenuto attivo dal boia con un forcone. La cenere rimasta veniva raccolta e portata nel [[Convento di San Francesco (Bergamo)|monastero di San Francesco]] per la sepoltura. Il tutto è documentato a un costo di Lire 16,3.<ref>{{cita libro|autore=Luigi Chiodi|titolo=Note brevi di cose bergamasche ignote o quasi|editore=Comune di Verdello|anno=1988|p=133}}</ref>
 
== Descrizione ==