Niccolò Orsini: differenze tra le versioni

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|Attività = condottiero
|Nazionalità = italiano
|PostNazionalità = , [[conte]] di [[Nola]] e [[Contea di Pitigliano|Pitigliano]]
}}
 
== Biografia ==
=== Primi anni ===
Niccolò Orsini naque a [[Pitigliano]], in [[Maremma]], figlio di [[Aldobrandino II Orsini|Aldobrandino Paioletti II]], conte di Pitigliano, e di sua moglie Bartolomea. Era discendente di Romano "Romanello" Orsini, conte di [[Nola]], che aveva acquisito la Signoriasignoria della piccola città toscana di Pitigliano nel 1293 sposando Anastasia de Montfort, erede degli [[Aldobrandeschi]] signori della città. I suoi genitori provenivano entrambi da rami diversi della famiglia [[Orsini]].
 
Con il fratello Ladobrando seguì le orme del padre e formò una compagnia di ventura, offrendo i suoi servigi allo [[Stato Pontificio]] nel 1458, poi al [[Regno di Napoli]] nel 1463, e a [[Repubblica di Firenze|Firenze]] nel 1473, con il grado di Maresciallo di Campo della Repubblica. Nel 1478, a seguito della [[Congiura dei Pazzi|congiura dei pazzi]], difese la Firenze di [[Lorenzo de' Medici|Lorenzo il Magnifico]] dall'invasione delle forze papaline, napoletane e senesi che avevano appoggiato la congiura. Nel 1480 fu firmata la pace e l'anno successivo Niccolò si mise al soldo del regno di Napoli per contrastare [[Battaglia di Otranto|l'occupazione ottomana di Otranto]]. Nel 1482 combatté nuovamente per lo Stato Pontificio nella [[Guerra di Ferrara (1482-1484)|Guerra di Ferrara]], prendendo parte alla vittoriosa [[battaglia di Campomorto]], mentre nel 1485 tornò a servire Firenze, con il grado di Capitano Generale della Repubblica (il più alto grado militare della città). Fu assoldato per la terza e ultima volta dal pontefice nel 1489 come capitano generale dell'esercito Pontificio. Nel 1494 guidò le forze papaline contro il re di [[Regno di Francia|Francia]] [[Carlo VIII di Francia|Carlo VIII]], che era calato in Italia per conquistare il regno di Napoli, ma fu sconfitto e catturato presso Nola. L'anno successivo Niccolò riuscì a liberarsi e a raggiungere il campo della lega santa antifrancese durante la [[battaglia di Fornovo]].