Carlo Emilio Gadda: differenze tra le versioni

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[[Alberto Arbasino]] ha analizzato la scrittura del Gadda nel saggio ''Genius Loci'' (1977)<ref name="Arbasino">[[Alberto Arbasino]], ''Genius Loci'' in ''The Edinburgh Journal of Gadda Studies'' (EJGS) [[1977]] {{ISSN|1476-9859}}, già in ''Certi romanzi'', [[Giulio Einaudi Editore|Einaudi]], Torino, 1977, pp. 339-71 [http://www.arts.ed.ac.uk/italian/gadda/Pages/resources/archive/classics/arbasinogeniuslocii.html cfr.] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20070828212653/http://www.arts.ed.ac.uk/italian/gadda/Pages/resources/archive/classics/arbasinogeniuslocii.html |data=28 agosto 2007}}, poi in ''L'ingegnere in blu'' (2008).</ref>:
 
{{Citazione|la derisoria violenza della sua scrittura esplodeva esasperata, contestando insieme il linguaggio e la parodia, tra il ron-ron rondesco-neoclassico-fascistello e il pio-pio crepuscolare-ermetico-pretino, in schegge di incandescente ([[espressionistica]]) espressività… Proprio come per [[Rabelais]] e per [[James Joyce|Joyce]] che gli sarebbero poi stati accostati, «a braccio» e «a orecchio», i suoi messaggi fanno a pezzi ogni codice, spiritate e irritate, le sue invenzioni verbali dileggiano significati e significanti; devastano ogni funzione o finalità comunicativa; rappresentano innanzitutto se stesse, e i propri fantasmi, in un ''foisonnement'' inaudito e implacabile di spettacolari idioletti.<br />[…]<br />La complessa ricchezza linguistica e tematica dell'opera gaddiana, così visceralmente composta e tramata, e [[Sardanapalo|sardanapalesca]], e [[pantagruelica]], continua a sollecitare una pluralità di letture, a [[livelli di lettura|diversi livelli]], lungo differenti parametri, secondo i più svariati presupposti e pregiudizi: a costo di razionalizzare fin troppo lucidamente attraverso nitidi procedimenti di schede e di referti quel suo atrabiliare viluppo di fantasticate irrisioni e di furie ''compossibili''.<br />[…]<br />Non per nulla, gl'interessi enciclopedici dell'Ingegnere coincidono (fino al delirio di riversare tutta la Funzione nell'Espressione) coi manifesti tracciati due secoli fa dagli impeccabili fratelli [[Pietro Verri]] e da [[Cesare Beccaria]], risoluti a insultare programmaticamente la [[Accademia della Crusca|Crusca]] in nome di [[Galileo Galilei|Galileo]] e di [[Isaac Newton|Newton]], cioè a sviluppare una cultura extraletteraria cosmopolita e un pensiero intellettuale «assolutamente moderno» a dispetto della [[grammatica]] arcaica dei Pedanti, trasgredendo al [[purismo (letteratura)|purismo]] imbecille che caldeggia l'impiego di qualsiasi grulleria del [[Piovano Arlotto]] per definire prodotti e nozioni del nostro tempo|[[Alberto Arbasino]], ''Genius Loci''}}
 
== Opere ==