Teddy Kollek: differenze tra le versioni
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Nacque nell'ex [[Impero austro-ungarico]] da una famiglia [[sionismo|sionista]] che gli diede il nome Theodor in onore di [[Theodor Herzl]]. Nel [[1932]] si trasferì a [[Vienna]] e, dopo aver aderito anche lui al sionismo, lavorò nella capitale austriaca<ref>Ray Connolly. "'In school I don't recall having to think of a career. We led a much more carefree life'." Times [London, England] 17 Mar. 1990: 19.</ref> fino a che nel [[1935]], a seguito nel celebre [[Anschluss]], la nazione non venne annessa al [[Terzo Reich]]. Kollek fu costretto a trasferirsi in [[Palestina]], all'epoca posta sotto il protettorato britannico, e fu impiegato presso l'[[Agenzia Ebraica]].
Nel 1942 Kollek fu nominato vice capo dell'[[intelligence]] dell'Agenzia Ebraica.
Durante la [[Seconda guerra mondiale]] Kollek fu una sorta di "ambasciatore" del popolo ebraico presso le nazioni
Al termine del conflitto, fu il rappresentante diplomatico del gruppo paramilitare [[Haganah]] a [[Washington (distretto di Columbia)|Washington]] nel biennio [[1946]]-[[1947]] e
Strinse amicizia con il politico [[David Ben-Gurion]], servendo nei governi di quest'ultimo dal [[1952]] come direttore generale dell'ufficio del [[primo ministro]] fino al [[1965]].
Nel 1965 il [[Rafi (partito politico)|Rafi]] lo candidò come [[sindaco]] di Gerusalemme (all'epoca solo [[Gerusalemme Ovest]]) e Kollek venne eletto, prendendo il posto di Mordechai Ish-Shalom e gestendo il seguito edilizio della [[guerra dei sei giorni]]<ref>''Jerusalem hastens repairs''. From DAVID SPANIER. The Times (London, England), Friday, Sep 08, 1967; pg. 7; Issue 57041.</ref>. Nel 1968 aderì al neonato [[Partito Laburista Israeliano]].
Venne più volte confermato primo cittadino dell'intera [[Gerusalemme]] ([[Gerusalemme Est]] era stata occupata nel 1967) nel [[1969]], nel [[1973]], nel [[1978]], nel [[1983]] e nel [[1989]]<ref>Richard Owen. ''Jerusalem mayor fights for survival''. [[The Times]] (London, England), Thursday, February 02, 1989; pg. 5; Issue 63307.</ref>, rimanendo così in carica per ventotto anni. La sua impronta sull'urbanistica moderna della città santa non è priva di controversie<ref>''Denial on plan to build 'new Jerusalem'''. From Eric Marsden. The Times (London, England), Tuesday, Jan 12, 1971; pg. 5; ''Jerusalem Mayor defends city planning''. From Moshe Brilliant. The Times (London, England), Thursday, Jul 15, 1971; pg. 1; Issue 58225; ''Jerusalem's new hotel is unlikely to be skyscraper''. By Jerome Caminada. The Times (London, England), Saturday, Jul 01, 1972; pg. 4; Issue 58519.</ref>, anche di tipo politico<ref>''Sticks and stones''. The Economist (London, England), Saturday, July 31, 1971; pg. 27; Issue 6675; Mayor of Jerusalem in clash. From Eric Marsden.
The Times (london, England), Tuesday, Aug 07, 1973; pg. 6; Issue 58854.</ref>, benché quanto ai rapporti con i [[palestinesi]] egli si dimostrasse alquanto aperturista<ref>''Peace—via the Shop Floor''. The [[Financial Times]] (London, England), Tuesday, October 13, 1970; pg. 16; ''Mr Teddy Kollek, the city's mayor, suggests an extra-territorial status within Israel''. By Jerome Caminada. The Times (London, England), Thursday, Oct 15, 1970; pg. 7; ''Jerusalem's mayor defends Arabs''. From Eric Marsden. The Times (London, England), Tuesday, May 18, 1971; pg. 6; Issue 58175; ''Diplomatic status for holy places proposed''. From Our Own Correspondent. The Times (London, England), Thursday, Aug 12, 1971; pg. 14; Issue 58248.</ref>.
Nel [[1993]]
== Dediche ==
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