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La notazione usata per esprimere indirizzi CIDR è la seguente: a.b.c.d/x, dove x è il numero di [[Bit (informatica)|bit]] (contati partendo dal più significativo a sinistra) che compongono la parte di indirizzo della [[Rete informatica|rete]]. I rimanenti '''<math>y = (32 - x)</math>''' bit consentono di calcolare il numero di [[host]] della sottorete pari a '''<math>(2^y - 2)</math>'''. Il '''<math>( - 2)</math>''' è dovuto al fatto che il primo e l'ultimo indirizzo di ogni rete non sono assegnabili ad alcun host, in quanto riservati rispettivamente come indirizzo della rete in generale (usato ad esempio nelle tabelle dei router) e come [[indirizzo di broadcast]] (ovvero un indirizzo che comprende indistintamente ogni altro indirizzo all'interno di quella rete: viene usato ad esempio in alcuni protocolli di routing).
 
Il [[Metodo Longobardi]] permette di far corrispondere alla notazione CIDR una subnet mask unicamente conoscendo il numero di bit assegnati agli host, dati dalla formula :
 
<math>x = 32 - y \Rightarrow y = 32 - x \Rightarrow 32 = y + x</math>
 
Dove y rappresenta il numero di bit assegnati alla rete ed x il numero di bit assegnati agli host, 32 è lo spazio in bit che un IPv4 occupa. L'enunciato del [[Metodo Longobardi|metodo longobardi]] è:
 
<math display="inline">\begin{cases} 255.255.255.(256 - 2^x) \forall x \in (0,8] \\ 255.255.(256 - 2^{x-8}).0 \forall x \in (8,16] \\ 255.(256 - 2^{x-16}).0.0 \forall x \in (16,24] \\ (256 - 2^{x-24}).0.0.0 \forall x \in (24,32) \end{cases}</math>
 
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