Differenze tra le versioni di "Logica intuizionista"
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Da un punto di vista pratico, c'è un buon motivo per usare la logica intuizionista. Nella [[programmazione]], infatti, delle mere asserzioni di [[esistenza]] sono poco interessanti. Un programma per [[computer]] è compilato per fornire una risposta, non per affermare che ne esiste (o non ne esiste) una. Sarebbe infatti strano che un sistema fornisse una dimostrazione per ∃''x''P(''x'') ma non potesse provare P(''b'') per qualsiasi ''b'' che non sia una variabile libera.
Una formalizzazione rigorosa della logica
Un altro esempio di una tautologia classica rifiutata dalla logica intuizionista riguarda l'eliminazione della [[doppia negazione]]. Nella logica classica, sia P → ¬¬P che ¬¬P → P sono teoremi. La logica intuizionista accetta solo il primo: la doppia negazione può essere introdotta ma non eliminata. Questo perché la nozione intuizionista di negazione è differente dal suo equivalente classico. Se la logica classica intende ¬P come 'P è falso', nella logica intuizionista ¬P afferma che esiste una dimostrazione che provi l'inesistenza di una dimostrazione di P. L'asimmetria tra le due implicazioni è evidente. Se P è dimostrabile, allora è certamente impossibile provare che non esiste una dimostrazione di P (introduzione della doppia negazione); ma l'eliminazione della doppia negazione è intuizionisticamente insostenibile: se non c'è una dimostrazione che non esiste una dimostrazione di P, non è possibile concludere che esista una dimostrazione di P. Tuttavia è possibile dimostrare una versione più debole dell'eliminazione della doppia negazione tale che da ¬¬¬P si concluda ¬P.
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