Garbatella: differenze tra le versioni

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[[File:GARBATELLA2.jpg|thumb|left|upright=1.3|Garbatella via Giustino de Jacobis (2013)]]
Lo stile architettonico dei primi lotti fu denominato [[barocchetto romano|barocchetto]] dai suoi creatori [[Gustavo Giovannoni]] e [[Innocenzo Sabbatini]], coadiuvati successivamente da [[Costantino Costantini]], [[Massimo Piacentini]],<ref>(1898-1974) Procugino del più noto [[Marcello Piacentini|Marcello]], fu un ingegnere particolarmente influenzato dalla [[Bauhaus]]. Come urbanista ricevette riconoscimenti in Italia e all'estero (in particolare in Francia). Fece tutta la sua carriera all'interno dell'[[Istituto Autonomo Case Popolari]], diventandone nel secondo dopoguerra direttore generale. Sul suo ruolo nella progettazione della nuova Garbatella si veda Grundmann, Stefan, ''The Architecture of Rome'', Londra, Axel Menges, 1998.</ref> [[Mario De Renzi]] e Felice Nori.

Simili al [[barocco]] sono le [[modanatura|modanature]] di sapore medievale, le figure di animali riscontrabili nei fregi, l'utilizzo estensivo di decorazioni d'ispirazione floreale e botanica, restando però queste nell'ambito dell'edilizia popolare e, dunque, povera: al posto di marmi pregiati, stucchi e calce bianca.
 
Con l'avvento del [[fascismo]] la pianificazione urbanistica del quartiere subì un drastico cambiamento: il rapporto verde-edificato calò sensibilmente, l'idea del porto fluviale venne definitivamente abbandonata e cominciarono ad essere costruite abitazioni più simili ai moderni condomini che alle precedenti villette. Restò comunque ferma l'intenzione di costruire, oltre agli spazi abitativi privati, se non giardini e orti comuni, comunque spazi pubblici, come stenditoi o asili nido. Si cominciò allora a costruire palazzi più grandi e alti per ospitare un sempre crescente numero di immigrati, come ad esempio il Lotto VIII in via Luigi Fincati. Il culmine di questo mutamento si nota nell'impianto progettuale dei tre lotti chiamati ''Alberghi'' (Rosso, Bianco e Giallo) nei pressi di piazza Eugenio Biffi, strutture nate pochi anni dopo le villette dell'inizio dell'edificazione dell'area (dal 1927), ma significativamente differenti dal punto di vista funzionale ed estetico.