Telemilano: differenze tra le versioni

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== Storia ==
=== La gestione Properzj ===
'''Telemilanocavo''' era una [[televisione via cavo]] nata il 24 settembre [[1974]], ae pochifondata mesida di[[Giacomo distanzaProperzj]] dallae sentenza dellada [[CorteAlceo costituzionaleMoretti]], dellache Repubblicautilizzava Italiana|Corteil costituzionale]]canale sudisponibile nella rete cablata presente a [[TelebiellaMilano 2]], (luglio[[Città 1974satellite (urbanistica)|città chesatellite]] avevanel liberalizzatocomune ledi trasmissioni[[Segrate]], televisivevicino via cavo[[Milano]]. L'emittente riusciva a raggiungere tutti gli abitanti del quartiere residenziale utilizzando la cablatura predisposta già nella fase di costruzione. Pochi mesi prima, nel luglio 1974, la [[Corte costituzionale della Repubblica Italiana|Corte costituzionale]]<ref>{{Cita web|url=http://www.giurcost.org/decisioni/1974/0226s-74.html|titolo=Consulta OnLine - Sentenza n. 226 del 1974|sito=www.giurcost.org|accesso=2018-02-16}}</ref> aveva affermato il principio secondo cui lo Stato poteva riservare a sé il monopolio della sola [[radiodiffusione circolare]] poiché le radiofrequenze erano un bene limitato; i privati potevano quindi trasmettere il segnale televisivo utilizzando qualsiasi altra tecnologia. La televisione via cavo era infatti all'epoca l'unica alternativa praticabile e commercialmente sostenibile.
 
Venne fondata da [[Giacomo Properzj]] e da [[Alceo Moretti]] come televisione privata via cavo che utilizzava il canale disponibile nella rete cablata presente a [[Milano 2]], [[Città satellite (urbanistica)|città satellite]] nel comune di [[Segrate]], vicino a [[Milano]]. Pochi mesi prima, nel luglio 1974, la [[Corte costituzionale della Repubblica Italiana|Corte costituzionale]]<ref>{{Cita web|url=http://www.giurcost.org/decisioni/1974/0226s-74.html|titolo=Consulta OnLine - Sentenza n. 226 del 1974|sito=www.giurcost.org|accesso=2018-02-16}}</ref> aveva affermato il principio secondo cui lo Stato può riservare sé il monopolio della sola [[radiodiffusione circolare]] poiché le radiofrequenze sono un bene limitato; i privati possono quindi trasmettere il segnale televisivo utilizzando qualsiasi altra tecnologia. La [[televisione via cavo]] era all'epoca l'unica alternativa praticabile e commercialmente sostenibile.
 
La televisione trasmetteva rubriche, informazioni e film per i residenti di Milano 2<ref>{{Cita news|autore=Egle Santolini|url=http://www.lastampa.it/2014/11/25/societa/quarantanni-fa-la-tv-condominiale-che-cambi-litalia-efU9D8tWn7f2hTzUu9W3LJ/premium.html|titolo=Quarant'anni fa la tv condominiale che cambiò l'Italia|pubblicazione=La Stampa|giorno=25|mese=11|anno=2014|accesso=24 marzo 2017}}</ref>. Il costruttore [[Silvio Berlusconi]] aveva deciso di non piantare antenne televisive in cima agli edifici e gli urbanisti a cui si era affidato pertanto avevano realizzato una rete cablata; di tutti i [[Cavo coassiale|cavi coassiali]] ne era rimasto libero uno, attraverso il quale fu trasmesso il segnale della nuova emittente<ref>[[Mike Bongiorno]], ''[[La versione di Mike]]'', Mondadori, Milano 2007, pp. 258-59.</ref>.
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Nel [[1975]] il [[Parlamento della Repubblica Italiana|Parlamento]] approvò la legge di riordino del sistema radiotelevisivo a seguito della sentenza della Corte costituzionale dell'anno precedente. In parlamento, le forze che difendevano il monopolio pubblico erano ancora preponderanti, perciò la legge tentò di circoscrivere gli spazi per l'emittenza privata. La nuova norma stabilì che i privati potessero operare solo nell'ambito di un comune o di zone con non più di 150.000 abitanti; inoltre ogni cablatura poteva essere utilizzata da un solo concessionario televisivo<ref>{{cita web|url=http://www.agcom.it/L_naz/l103_75.htm|titolo=Copia archiviata|accesso=7 marzo 2009|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20090302130205/http://www.agcom.it/L_naz/l103_75.htm|dataarchivio=2 marzo 2009|urlmorto=sì}}</ref>. Milano 2 era invece cablata con cavo coassiale multicanale.
 
Nel [[1976]] la Corte costituzionale autorizzò con una nuova sentenza le televisioni private a trasmettere anche via etere, purché rimanessero sempre in ambito locale e questo determinò il passaggio delle trasmissioni dal cavo all'etere, tecnologia molto più economica in quanto non necessitava della cablatura. Fiorì quindi un elevato numero di iniziative concorrenti, con un conseguente frazionamento dei ricavi pubblicitari. In un quartiere dove tutto inizialmente apparteneva all'[[Edilnord]], anche Telemilanocavo era sua affittuaria e, con il passare del tempo, gli affitti non pagati si accumularono e Properzj, abbandonato da Moretti che si era trasferito in [[Sud America meridionale]] per motivi di lavoro, decise di cedere l'emittente a Berlusconi<ref>{{cita web|url=http://www.linkiesta.it/it/article/2015/03/08/storia-di-canale-5-che-costo-a-berlusconi-solo-una-lira/24971/|autore=Alessandro Da Rold|titolo=Storia di Canale 5 che costò a Berlusconi solo una lira|giorno=8|mese=marzo|anno=2015|accesso=22 febbraio 2018}}</ref>. Il prezzo di cessione fu stabilito in una lira<ref name="Intervista a Giacomo Properzj">''Intervista con Giacomo Properzj'', fondatore di Telemilanocavo, a cura di R.E., «La Voce di Milano».</ref><ref>La valutazione di una sola lira è quello che in diritto romano si diceva ''[[Nummo uno]]'', cioè un prezzo simbolico.</ref> oltre all'assunzione dei debiti. Non esisteva allora un vero e proprio mercato dei canali televisivi privati, ma le situazioni analoghe, anche in [[Lombardia]], avevano visto valutazioni fatte su parametri totalmente differenti.
 
L'emittente subentrò alla televisione in lingua inglese ''TVI Television International of Milan - TV One''<ref>sede in Via Faruffini 25, direttore responsabile Guido Carracino, titolare della Guicar, nota azienda di produzioni audiovisive</ref><ref>{{Cita web|url=http://www.unapost.it/news/item/33-qui-entri-e-non-hai-pi%C3%B9-bisogno-di-uscire-fino-al-prodotto-finito-aldo-dalessio-guicar|titolo="Qui entri e non hai più bisogno di uscire fino al prodotto finito". Aldo Dalessio, Guicar|sito=www.unapost.it|accesso=24 gennaio 2017}}</ref>, che a sua volta era succeduta a [[Ponteco]] - società che ripeteva il segnale di [[Tele Capodistria]] a Milano dall'Hotel Michelangelo dal 1975.
 
Nell'autunno del [[1977]] furono fatte prove tecniche di trasmissione via etere, montando delle antenne sul [[Grattacielo Pirelli]]<ref>''TeleMilano 58'', numero del 2014 del periodico [[Link. Idee per la televisione]]</ref>; assunse poi il nome di '''Telemilano 58''' poiché trasmetteva con la frequenza [[Ultra high frequency|UHF]] 58, assunse poi il nome di '''Telemilano 58''', diventando il nucleo centrale del settore televisivo della [[Fininvest]] e con tal nome sarà inaugurata ufficialmente il 7 settembre [[1978]]<ref name=Falabrino98>Gian Luigi Falabrino, ''Pubblicità serva padrona'', Milano, Sole 24 Ore, 1989, pag. 98</ref>.
 
=== La gestione Berlusconi ===