Raúl Isaías Baduel: differenze tra le versioni

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Nell'ottobre del 2008 Baduel venne interrogato riguardo al sospetto di malversazioni di fondi governativi e supposto [[arricchimento illecito]], avvenuti negli anni 2006/7, durante il suo mandato come Ministro della Difesa, in particolare gli veniva contestata la scomparsa di 31 milioni di [[Bolívar venezuelano|VEF]] (14,4 milioni di dollari) dal bilancio del Ministero della Difesa<ref>''Venezuelanalysis'', 5 April 2009, [http://www.venezuelanalysis.com/news/4351 Former Venezuelan Defense {{sic|Minsiter}} Baduel Arrested on Corruption Charges]</ref>.
 
Il 2 aprile del 2009, dopo essersi rifiutato di comparire davanti alla corte, l'ex-Ministro della Difesa, Raul Baduel, viene arrestato nella città di [[Maracay]]<ref>{{es}} [http://www.clarin.com/diario/2009/04/03/um/m-01890828.htm DIARIO CLARIN: Venezuela: trasladan a una cárcel al opositor Baduel y crece la polémica]</ref> di fronte alla sua casa da agenti della direzione di intelligenza militare "DIM" e viene messo in stato detentivo su ordini della ''Fiscalía de la República'', in quanto accusato di essere stato corrotto da un gruppo di venezuelani all'estero che gli avevano affidato la missione di organizzare un golpe militare contro il Presidente Chávez. Durante l'arresto Baduel proclama "El mío no es un caso jurídico sino político" ("Il mio non è un caso giuridico ma politico").
=== Carcere e decesso===
Il 7 maggio 2010 è stato condannato a quasi otto anni di carcere, con l'accusa di appropriazione indebita di 30 milioni di bolivar e 3,9 milioni di dollari durante il suo mandato di ministro. Baduel ha accusato i ministri che lo hanno preceduto e gli sono succeduti gestendo questo denaro, assicurando che il motivo della sua prigionia era nel fatto di opporsi a Chávez; ha dichiarato: "Sono un prigioniero di Hugo Chávez".
Inoltre, è stato interdetto dal ricoprire cariche pubbliche fino alla fine della sua condanna.
 
Il 12 agosto 2015 è stato rilasciato dalla prigione di Ramo Verde, nello stato di Miranda, con la condizionale. Il 12 gennaio 2017 è stato nuovamente incarcerato per violazione della libertà vigilata e, sebbene la sua condanna fosse decorsa nel marzo 2017, è stato successivamente accusato di nuovi crimini contro l'indipendenza e l'integrità della nazione
 
Il 28 febbraio 2018, il generale Baduel è stato retrocesso e licenziato dalle forze armate nazionali con decreto presidenziale insieme ad altri 13 alti ufficiali.
 
I parenti del generale Baduel hanno denunciato che è detenuto senza mandato e senza ricevere visite di alcun genere, in una serie di celle di isolamento nei sotterranei della sede della polizia politica in Plaza Venezuela, a Caracas, conosciuta come "La Tumba".
 
Il 3 giugno 2018 suo figlio Raúl Emilio Baduel è stato scarcerato, nell'ambito di una serie di misure adottate dal governo nazionale stabilite in tavoli negoziali con i sostenitori dell'opposizione chiamati ''Commissione verità, giustizia e pace''.
 
Baduel è stato trasferito nel carcere di massima sicurezza di Fuerte Tiuna nel giugno 2019.
 
Il 4 maggio 2020, durante l'operazione Gedeón, Adolfo Baduel, un altro figlio del generale Raúl Isaías Baduel, è stato catturato con l'accusa di cospirazione, tradimento, traffico illecito di armi da guerra, terrorismo, tentato omicidio e associazione a delinquere.
 
Il 12 ottobre 2021 il procuratore generale nominato da Nicolás Maduro, Tarek William Saab, ha riferito della morte di Baduel presumibilmente a causa di un arresto cardiorespiratorio causato da Covid-19.
 
== Note ==