Tranvia del Chianti: differenze tra le versioni

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Poco dopo l'inaugurazione del tronco fino a San Casciano i lavori sulla linea di Greve ebbero prima un brusco rallentamento ed in seguito si fermarono. Infatti nel gennaio del [[1892]] la Banca Fenzi dichiarò fallimento<ref name="baldini19">{{Cita |Baldini, Calamandrei |p. 19}}.</ref> la cui conseguenza fu un blocco ai lavori del tram. Dopo la bancarotta del suo maggior azionista, la Società per la Tramvia del Chianti e dei Colli Fiorentini continuò a garantire il servizio sulle linee esistenti ma fu condannata a pagare i debiti ai creditori<ref name="baldini21">{{Cita |Baldini, Calamandrei |p. 21}}.</ref>. La situazione si sbloccò il 24 settembre 1892, quando il consiglio di amministrazione della società accettò l'offerta di acquisto, per {{formatnum:1750000}} lire, fatta da Ferdinando Cesaroni di [[Genova]]<ref name="baldini22">{{Cita |Baldini, Calamandrei |p. 22}}.</ref>. Il 26 ottobre seguente fu stilato l'atto notarile di cessione e fu costituita la nuova società esercente la Tranvai Fiorentini<ref name=uleri94/> che aveva la sua direzione amministrativa a Firenze in via dell'Arcivescovado 3<ref>In seguito la società si trasferì prima in via delle Cascine 33 poi dal [[1899]] nel viale Militare (oggi Viale dei Mille) n.87, dove tuttora si trova la sede dell'[[ATAF]]. {{Cita |Uleri |p. 26}}.</ref>.
 
I lavori ripresero e si arrivò al completamento della linea ed alla festa di inaugurazione a Greve. Il primo treno giunse a Greve in Chianti alle 12,:08 di [[lunedì]] 3 aprile [[1893]]<ref name=baldini186/>.
 
In occasione di ogni inaugurazione, vennero effettuate grandi feste che testimoniavano l'enorme entusiasmo e le pari aspettative che l'opera suscitava. Interessante è l'articolo pubblicato da [[La Nazione]] il 5 aprile 1893, giorno dell'arrivo a Greve: nell'articolo è scritto che gli invitati si ritrovarono in [[piazza della Signoria]] dove, accompagnati dal suono della fanfara, salirono su tre carrozze di prima classe; queste carrozze, trainate da cavalli, condussero gli ospiti presso la [[stazione di Porta alla Croce|stazione tranviaria]] posta nel luogo chiamato i Pratoni di Porta alla Croce (oggi incrocio tra il [[viale Antonio Gramsci]] e il [[viale Giuseppe Mazzini]]), dove vennero agganciate alla locomotiva "Niccolò da Uzzano". Il macchinista del viaggio inaugurale fu Lorenzo Boninsegni, il fuochista fu Attilio Bisoni e il capotreno fu Egisto Chelli, su tutti sorvegliò il cavalier Lenci. Durante il tragitto destò stupore soprattutto il tratto in sede propria di {{m|4|ul = km}} (dal ponte del Casino al ponte di Rimaggio) che transitava in una stretta gola del [[Greve (fiume)|fiume Greve]], sotto al [[castello di Vicchiomaggio]]. A Greve c'erano ben {{formatnum:6000}} persone ad attendere il treno; la cittadina fu imbandierata e ad accogliere il convoglio vi furono undici orchestre filarmoniche che suonarono all'unisono la [[Marcia Reale]]. Il giorno dell'inaugurazione la stazione grevigiana non era ancora pronta e così il treno si fermò a una stazione provvisoria posta {{m|200|ul = m}} a valle. Una volta scesi, i passeggeri attraversarono il paese dove lungo il tragitto che li porta in piazza vennero realizzati numerosi archi di trionfo. In piazza erano presenti tutte le autorità civili e religiose della zona tra cui spiccava l'onorevole Sidney Sonnino<ref>La Nazione, 5 aprile 1893</ref><ref>{{Cita |Uleri |pp. 92-93}}.</ref>.