Pierre de Coubertin: differenze tra le versioni
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L'ambito a cui Pierre de Coubertin si interessò maggiormente fu la [[pedagogia]], con particolare riguardo al ruolo dello [[sport]] e dell'[[esercizio fisico]] nell'istruzione scolastica.<ref name=TreC>{{cita web|1=https://www.treccani.it/enciclopedia/temi-olimpici-pierre-de-coubertin_%28Enciclopedia-dello-Sport%29/|2=Temi olimpici: Pierre de Coubertin|3=19 agosto 2021|sito=Treccani.it|data=2004|autore=[[Roberto Luigi Quercetani]]|dataarchivio=8 agosto 2021|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20210808100149/https://www.treccani.it/enciclopedia/temi-olimpici-pierre-de-coubertin_(Enciclopedia-dello-Sport)/|urlmorto=no}}</ref> Dal 1883 al 1886 intraprese una serie di viaggi nel [[Regno Unito]], durante i quali ebbe modo di visitare alcuni [[college]] e [[università]], studiandone i metodi d'insegnamento; apprezzò il programma educativo ideato da [[Thomas Arnold (teologo)|Thomas Arnold]] per la [[Rugby School]], di cui fu rettore nella prima metà del XIX secolo.<ref name=Rebel>{{cita pubblicazione|nome=Volker|cognome=Kluge|titolo=The Rebels of 1894 and a Visionary Activist|rivista=Journal of Olympic History|editore=International Society of Olympic Historians|volume=27|numero=1|anno=2019|mese=|pp=4-21|url=https://isoh.org/wp-content/uploads/2019/04/rebels-of-1894.pdf|lingua=en|accesso=8 ottobre 2021|dataarchivio=14 agosto 2021|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20210814101716/https://isoh.org/wp-content/uploads/2019/04/rebels-of-1894.pdf|urlmorto=no}}</ref><ref>{{cita libro|Tony|Collins|A Social History of English Rugby Union|2009|[[Taylor & Francis]]|Abingdon|lingua=en|isbn=1134023359|pagine=p. 18}}</ref> Fu particolarmente colpito dai peculiari sistemi che si basavano sulle discipline sportive, considerate elemento pedagogico propedeutico per gli allievi alle sfide del futuro.<ref name=ZZZ>{{cita libro|N.|Müller|Coubertin: Physical Exercises in the Modern World. Lecture Given at the Sorbonne (novembre 1892)|2000|IOC|Losanna|volume=Olympism. Selected Writings of Pierre de Coubertin|lingua=en|isbn=no|pagine=p. 297}}</ref> Da un punto di vista patriottico, il nobile trovò poi nel pensiero pedagogico di Arnold, riassunto dal romanzo ''[[Tom Brown's School Days]]'' del 1857 di [[Thomas Hughes (scrittore)|Thomas Hughes]], una giustificazione alla sconfitta francese nella [[guerra franco-prussiana]], dovuta secondo de Coubertin alla mancanza di una preparazione fisica adeguata, e inoltre attribuì a queste metodologie educative l'[[Pax Britannica|egemonia britannica]] che caratterizzò l'[[Ottocento]];<ref name=Bos34>{{Cita|Boschesi, 1988|pp. 3-4}}.</ref><ref name=PdC1>{{cita libro|Pierre|De Coubertin|The Olympic Idea. Discourses and Essays|1970|Editions Internationales Olympiques|Losanna|lingua=en|isbn=no}}</ref> egli era comunque convinto che lo sport potesse essere un mezzo per portare la [[pace]] tra le nazioni.<ref name=SSS>{{cita web|1=https://www.sciencespo.fr/histoire/en/fonds-archive/coubertin-famille.html|2=Coubertin|3=17 agosto 2021|sito=Sciencespo.fr|lingua=fr|dataarchivio=17 agosto 2021|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20210817113437/https://www.sciencespo.fr/histoire/en/fonds-archive/coubertin-famille.html|urlmorto=no}}</ref> In seguito ai suoi viaggi oltremanica cominciò a praticare diverse discipline, tra cui il [[canottaggio]], il [[pugilato]], l'[[equitazione]] e la [[scherma]], e si distinse in particolare nel [[tiro a segno]], risultando per sette volte campione francese di tiro con la pistola.<ref>{{cita web|1=http://perso.numericable.fr/asmontlouistir/histoire_du_tir.pdf|2=La fabulouse histoire du tir sportif in France|3=18 agosto 2021|sito=Perso.numericable.fr|lingua=fr|formato=pdf|dataarchivio=18 agosto 2021|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20210818140146/http://perso.numericable.fr/asmontlouistir/histoire_du_tir.pdf|urlmorto=no}}</ref>
Françaises de Courses à pied ("Unione delle società francesi di corsa a piedi"), un'associazione volta a sviluppare l'[[atletica leggera]] in Francia, che divenne il 31 gennaio 1889 l'[[Union des sociétés françaises de sports athlétiques]] ("Unione delle società francesi degli sport atletici", nota anche con l'acronimo "USFSA");<ref>{{cita libro|||L'éducation physique aux xixe et xxe siècles|1972|Armand Colin|Parigi|coautori=Fabienne Legrand. Jean Ladegaillerie|volume=1lingua=fr|isbn=no|pagine=p. 107}}</ref><ref name=D9>{{Cita|Durry, 1997|p. 96}}.</ref> a questo punto il barone rinunciò al suo "Comité" e fu nominato segretario generale dell'USFSA, carica che ricoprì dal 1890 al 1893;<ref>{{Cita|Durry, 1997|p. 25}}.</ref> parallelamente formò i periodici sportivi ''La Revue Athletique'' e ''Les sports athlétiques''.<ref>{{cita libro|Emmanuel|Bayle|Global Sport Leaders: A Biographical Analysis of International Sport Management|2018|[[Springer (azienda)|Springer]]|Berlino|coautori=Patrick Clastres|isbn=3319767534|pagine=p. 58}}</ref> Convinto sostenitore della [[Terza Repubblica francese|Terza Repubblica]], a differenza dei suoi genitori che perseguivano l'ideale monarchico,<ref>{{Cita|MacAloon, 1981|p. 9}}.</ref> nel frattempo venne eletto al [[consiglio comunale]] di [[Mirville]] nel 1888 senza essersi direttamente candidato, ponendo poi fine alla sua esperienza politica nel 1892.<ref>{{Cita|MacAloon, 1981|p. 106}}.</ref>
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Tra il 1875 e il 1881 l'[[Archeologia|archeologo]] tedesco [[Ernst Curtius]] portò alla luce le rovine di [[Olimpia]], che ogni quattro anni dal 776 a.C. al 393 d.C. era sede degli [[Giochi olimpici antichi|antichi Giochi olimpici]],<ref>I Giochi avevano già perso gradualmente importanza con l'aumentare del potere romano in Grecia. Quando il cristianesimo divenne la religione ufficiale dell'[[Impero Romano]], furono poi visti come una festa "pagana". Nel 390, dopo il linciaggio da parte della popolazione del governatore della città [[Buterico]], l'imperatore [[Teodosio I]] fece trucidare nello [[circo romano di Tessalonica|stadio]] in cui si svolgevano le gare oltre 7 000 cittadini; persuaso dal vescovo di [[Milano]], [[Sant'Ambrogio|Ambrogio]], inorridito per il massacro, vietò definitivamente le Olimpiadi. {{Cita|Boschesi, 1988|p. 4}}.</ref> dando vita a un crescente interesse in tutto il mondo per la [[storia antica]] e per le Olimpiadi in particolare.<ref>{{cita web|1=https://www.britannica.com/biography/Ernst-Curtius|2=Ernst Curtius|3=15 agosto 2021|sito=Britannica.com|lingua=en|dataarchivio=29 settembre 2021|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20210929195227/https://www.britannica.com/biography/Ernst-Curtius|urlmorto=no}}</ref><ref name=III>{{cita web|1=https://olympics.com/ioc/pierre-de-coubertin/ancient-games-as-modern-inspiration|2=Ancient Games as Modern Inspiration|3=20 agosto 2021|sito=Olympics.com|lingua=en|dataarchivio=19 agosto 2021|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20210819234823/https://olympics.com/ioc/pierre-de-coubertin/ancient-games-as-modern-inspiration|urlmorto=no}}</ref> Grazie alla sua istruzione, Pierre de Coubertin aveva già avuto modo di conoscere i [[Mitologia greca|miti]] e la [[Storia dell'antica Grecia|vicende]] dell'[[antica Grecia]], prendendo a modello per le sue teorie pedagogiche anche il [[ginnasio]] ellenico;<ref name=Hill6>{{Cita|Hill, 1996|p. 6}}.</ref> nel 1888 confessò: «Niente nella storia dell'antichità mi aveva fatto sognare più di Olimpia».<ref name=TreC/> Gli antichi Giochi olimpici incarnavano una serie di ideali che negli anni sarebbero divenuti la base del suo pensiero sportivo,<ref name=Hill6/> tra cui il [[dilettantismo]] degli atleti, l'aspetto democratico e agonistico dello sport e il concetto di [[tregua olimpica]].<ref name=Mallon1>{{cita libro|Bill|Mallon|Historical Dictionary of the Olympic Movement|2011|Scarecrow Press|Lanham|coautori=Ian Buchanan, Jeroen Heijmans|wkautore=Bill Mallon|lingua=en|isbn=0810875225|pagine=p. 257}}</ref> Così nel 1889 egli ebbe l'idea di far rinascere questo evento attraverso l'organizzazione di una grande manifestazione internazionale che avrebbe incluso le discipline più importanti dell'epoca.<ref name=DC13>{{Cita|De Coubertin, 1897|pp. 1-3}}.</ref><ref>{{cita libro|Donald G.|Kyle|In Search of the Ancient Olympics, Sport and Spectacle in the Ancient World: Early Sport and Spectacle|2007|[[Blackwell Publishing]]|Malden|lingua=en|isbn=0-631-22970-1|pagine=p. 96}}</ref> Nello stesso anno, parallelamente all'[[Esposizione universale di Parigi (1889)|Esposizione universale di Parigi]], mise in piedi il Congres international pour la propagation des exercices physiques dans l'education ("Congresso internazionale per la diffusione degli esercizi fisici nell'educazione") presso l'[[École des Ponts ParisTech|Ecole des Ponts et Chaussées]] per pubblicizzare le sue teorie.<ref>{{Cita|Durry, 1997|p. 12}}.</ref><ref>{{cita web|1=https://olympics.com/ioc/pierre-de-coubertin|2=Pierre de Coubertin|3=20 agosto 2021|sito=Olympics.com|lingua=en|dataarchivio=19 agosto 2021|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20210819225131/https://olympics.com/ioc/pierre-de-coubertin|urlmorto=no}}</ref>
[[File:CoubertinManuscriptSheet.jpg|thumb|Manoscritto del discorso del 1892 in cui de Coubertin propose per la prima volta la rinascita dei [[Giochi olimpici]]]]
Al termine dell'Expo parigina, per premiare l'impegno del
Dopo essere tornato in patria nel dicembre 1889,<ref name=Rebel/>
Il 25 novembre
===La rinascita dei Giochi olimpici===
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La sintesi di tutti i suoi ideali pedagogici e sportivi si espresse concretamente con la rinascita dei [[Giochi olimpici]], che rappresentò di fatto il "sogno della sua vita";<ref name=TreC/> più volte infatti de Coubertin identificò l'antica [[Olimpia]] come sua fonte di ispirazione per gli eventi olimpici moderni, facendo anche riferimento ad una sorta di "dimensione spirituale" come peculiarità che avrebbe distinto tali manifestazioni dagli altri eventi sportivi.<ref name=III/> Quando iniziò a sviluppare la sua teoria riguardante l'educazione fisica, il nobile prese come modello l'idea ellenica del [[ginnasio]], un struttura che educava alla vita attiva attraverso la pratica agonistica e incoraggiava lo sviluppo fisico degli sportivi greci secondo "la religione dell'esercizio atletico";<ref name=TreC/><ref name=Hill6/> con un parallelismo tra passato e presente, de Coubertin disse "così come l'antico atleta onorava gli dei cesellando il suo corpo attraverso l'esercizio come uno scultore fa con le statute, l'atleta moderno onora il proprio paese".<ref>{{cita libro|Pierre|de Coubertin|Les assises philosophiques de l'olympisme moderne|1935|Le Sport suisse||lingua=fr|isbn=no|pagine=p. 4}}</ref> Cercando di rendere il più attuale possibile l'antica tradizione sportiva di Olimpia, senza tuttavia snaturarne la forma, de Coubertin si impegnò per mantenerne la componente intellettuale, morale e "religiosa", aggiungendo a questi tre aspetti "l'internazionalismo democratico" e i miglioramenti tecnici relativi allo sport e in generale alla società civile.<ref>{{Cita|De Coubertin, 2016|pp. 77-78}}.</ref>
[[File:Pierre de Coubertin en 1936.jpg|thumb|left|Pierre de Coubertin nel 1936]]
Il barone francese non voleva esclusivamente proporre al pubblico moderno gli antichi Giochi olimpici, ma voleva organizzare un evento internazionale il cui principio cardine fosse
L'importanza dei Giochi olimpici per de Coubertin era basata su una serie di ideali che questi eventi incarnavano, tra cui uno dei più discussi e complessi fu il concetto di [[dilettantismo]].<ref name=TreC/> Il nobile francese credeva che le [[antichi giochi olimpici|Olimpiadi antiche]] incoraggiassero la competizione tra atleti dilettanti piuttosto che tra professionisti, sebbene ciò sia oggi controverso tra gli studiosi.<ref>{{Cita|Hill, 1996|pp. 6-7}}.</ref><ref>David C. Young e altri sostengono che gli atleti degli antichi Giochi fossero professionisti, mentre altri intellettuali, guidati da Henry W. Pleket, sostengono che i primi atleti olimpici fossero in realtà dilettanti e che i Giochi divennero professionistici solo dopo il 480 a.C. circa; de Coubertin era d'accordo con quest'ultimo punto di vista. {{Cita|Hill, 1996|p. 7}}.</ref> Nei suoi primi interventi pubblici, de Coubertin vedeva nel [[Sport professionistico|professionismo]], troppo legato all'ambizione e alla rivalità,<ref>{{cita web|1=http://www.coubertin.org/pierre-de-coubertin/pierre-coubertins-ioc-presidency-1896-1925/pierre-de-coubertin-and-the-athlete/|2=Pierre de Coubertin and the Athlete|3=23 agosto 2021|sito=Coubertin.org|autore=Stephan Wassong|lingua=en|dataarchivio=23 agosto 2021|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20210823095408/http://www.coubertin.org/pierre-de-coubertin/pierre-coubertins-ioc-presidency-1896-1925/pierre-de-coubertin-and-the-athlete/|urlmorto=no}}</ref> una violazione della moralità della concorrenza e delle pari opportunità per tutti gli atleti, con il rischio di promuovere risultati iniqui e parziali e di inficiare la gioia delle competizioni,<ref name=Simb/> e cercava quindi di salvaguardare le manifestazioni olimpiche e di preservare la purezza dello sport dalle [[scommessa|scommesse]], dalle [[sponsor]]izzazioni e dalla [[corruzione]];<ref name=Presid/><ref>{{Cita|Hill, 1996|p. 18}}.</ref> l'idea olimpica del pedagogo francese era dunque quella di
[[File:Coubertin - Mémoires olympiques, 1931.djvu|upright=0.9|thumb|Le ''Mémoires olympiques'' di de Coubertin, pubblicate nel 1931]]
Un altro tema controverso che il pensiero del barone francese assimilò dalle tradizioni dei Giochi di Olimpia era la presenza femminile nelle competizioni olimpiche.<ref name=TreC/> Influenzato dalla [[cultura dell'età vittoriana]], per cui il corpo femminile era considerato inferiore rispetto a quello maschile,<ref>{{cita libro|Mona|Domosh|Victorian Lady Travelers, Putting Women in Place: Feminist Geographers Make Sense of the World|2001|Guilford Press||coautori=Joni Seager|lingua=en|isbn=1-57230-668-8|pagine=p. 143|wkautore=Mona Domosh|cid=Domosh, 2001}}</ref> de Coubertin era contrario alla partecipazione delle donne ai Giochi e allo sport in generale, fedele a quanto accadeva nelle Olimpiadi antiche, in cui solo gli uomini greci erano autorizzati a partecipare agli eventi.<ref>{{Cita|Young, 1996|p. 18}}.</ref> Si espresse poi anche sullo [[sport femminile]], definendolo "poco pratico, poco interessante e antiestetico", giudicando poi negativamente anche i [[Giochi mondiali femminili]].<ref name=Donne>{{cita pubblicazione|nome=Pierre|cognome=de Coubertin|titolo=Les Femmes aux Jeux Olympiques|rivista=Revue Olympique|editore=Comitato Olimpico Internazionale|città=Losanna|numero=79|anno=1912|mese=luglio|pp=109-111|url=https://digital.la84.org/digital/collection/p17103coll1/id/13229/rec/15|lingua=fr|accesso=26 agosto 2021|dataarchivio=18 agosto 2021|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20210818094522/https://digital.la84.org/digital/collection/p17103coll1/id/13229/rec/15|urlmorto=no}}</ref> Molti di questi giudizi erano motivati esclusivamente dalle differenze corporee e muscolari tra i due [[Sesso (biologia)|sessi]], e de Coubertin scrisse nel corso degli anni a favore della [[parità di genere]], sull'aiuto socio-economico alle donne non sposate e sulla violenza coniugale;<ref name=DDD/> ma il barone francese voleva evitare che gli spettatori corressero il rischio di assistere a gravi infortuni delle atlete, dal momento che "non importa quanto possa essere allenata una sportiva, il suo corpo non è fatto per resistere a certi colpi",<ref>{{cita libro|Eldon E.|Snyder|Social Aspects of Sport|1983|[[Prentice Hall]]|Hoboken|coautori=Elmer A. Spreitzer|lingua=en|isbn=0138156395|pagine=p. 156}}</ref> e a suo giudizio tali infortuni avrebbero potuto compromettere anche le esibizioni sportive maschili.<ref>{{cita pubblicazione|nome=Yves-Pierre|cognome=Boulongne|titolo=Pierre de Coubertin and womens sport|rivista=Revue Olympique|editore=Comitato Olimpico Internazionale|città=Losanna|volume=XXVI|numero=31|anno=2000|mese=febbraio-marzo|pp=23-26|url=https://digital.la84.org/digital/collection/p17103coll1/id/36808/|lingua=en|accesso=26 agosto 2021|dataarchivio=26 agosto 2021|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20210826085446/https://digital.la84.org/digital/collection/p17103coll1/id/36808/|urlmorto=no}}</ref> Nell'edizione del 1912 dell{{'}}''Olympic Review'' affermò che i Giochi olimpici sarebbero dovuti essere "la continua e solenne esaltazione dell'atletismo maschile (...) con l'applauso femminile come ricompensa".<ref name=Donne/> Nel corso degli anni tuttavia affidò la decisione sulla partecipazione femminile alle Olimpiadi al pubblico, approvando poi in prima persona l'inserimento di alcuni eventi sportivi dedicati alle donne ai [[Giochi della VIII Olimpiade]] del 1924.<ref name=DDD/><ref>{{cita web|1=https://www.treccani.it/enciclopedia/olimpiadi-estive-parigi-1924_%28Enciclopedia-dello-Sport%29/|2=Olimpiadi estive: Parigi 1924|3=22 agosto 2021|sito=Treccani.it|dataarchivio=17 agosto 2021|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20210817171903/https://www.treccani.it/enciclopedia/olimpiadi-estive-parigi-1924_(Enciclopedia-dello-Sport)|urlmorto=no}}</ref>
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