Riforma protestante: differenze tra le versioni

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[[File:Holbein-erasmus.jpg|miniatura|sinistra|verticale|L'umanista [[Erasmo da Rotterdam]] ritratto da [[Holbein il Giovane]]]]
 
In Germania, il XVI secolo fu segnato da profondi processi di trasformazione sociale in parte dovuti al crescere dell'importanza delle città. Una classe borghese con una notevole forza finanziaria si era formata nelle città attraverso il commercio dando luogo a quello che molti identificano come l'esordio del [[capitalismo]]. I cittadini più ricchi, come i banchieri [[Fugger]] di Augusta, con la loro potenza economica spesso superavano la nobiltà rurale che traeva i propri guadagni dall'agricoltura; a sua volta, questa, si basava sul lavoro dei contadini che costituivano la maggioranza della popolazione e gran parte di loro viveva a un livello di [[economia di sussistenza]] soffrendo tasse, lavori obbligatori e [[servitù della gleba]]. Ad aggravare la situazione, il costante afflusso di metalli preziosi dalle colonie [[America|americane]] aveva [[inflazione|fatto scendere]] il valore del denaro compromettendo drammaticamente il [[potere d'acquisto]] della popolazione.<ref>{{cita|Lutz, 2002|p. 4}}.</ref> Inoltre, la popolazione era cresciuta: si stima che tra il 1500 e il 1600 la popolazione dell'Impero tedesco sia aumentata da 12 a 15 milioni,<ref>{{cita|Lutz, 2002|p. 6}}.</ref> con il risultato l'aumento del prezzo del cibo e la decrescita dei salatisalari. Questa situazione, socialmente ed economicamente precaria, portò ripetutamente a rivolte che culminarono nella [[guerra dei contadini tedeschi]] nel 1525. Un tale scenario non può essere, quindi, non considerato tra le cause della Riforma: l'economista e sociologo del XIX secolo [[Friedrich Engels]] identificò nella Riforma la manifestazione dell'insofferenza dei contadini e delle tensioni sociali del tempo.<ref>{{cita|Martina, 1993|pp. 56-58}}.</ref>
 
Anche le trasformazioni culturali in atto contribuirono alla Riforma. La [[teologia]] cristiana tradizionale stava attraversando una grave crisi che aveva accentuato il distacco tra il popolo e la Chiesa. I [[Scolastica (filosofia)|filosofi scolastici]] del [[XV secolo]] si perdevano in dispute finalizzate più ad esibire la propria finezza di pensiero che per un'autentica volontà di ricerca, allontanandosi sempre di più dai testi sacri a favore di sterili speculazioni.<ref>{{cita|Martina, 1993|p. 107}}.</ref> Più dinamico era l'ambiente culturale [[umanesimo|umanistico]] che tra le sue figure di spicco annoverava filosofi come [[Erasmo da Rotterdam]] o [[Willibald Pirckheimer]].<ref>Richard Rex: ''Luther unter den Humanisten''. In: Alberto Melloni (Hrsg.): ''Martin Luther. Ein Christ zwischen Reformen und Moderne (1517–2017)''. De Gruyter, Berlin u. a. 2017, S. 209–227, hier S. 209f.</ref>