I Love You (Miss Robot): differenze tra le versioni
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Nonostante questo, Jeri Montesano del sito [[AllMusic]], nella sua recensione di ''The Age of Plastic'', considerò ''I Love You (Miss Robot)'' più «una metaforica storia d'amore con un robot» che «esplora il rapporto e la dipendenza dell'uomo moderno dalla tecnologia»,<ref name="allmusic"/> e Craven Lovelace di ''Grand Junction Free Press'' notò in essa un esempio della crescente popolarità degli androidi come soggetto musicale nei primi anni ottanta.<ref>{{cita web|autore= Craven Lovelace |data= 30 aprile 2010 |lingua=en|url= http://www.gjfreepress.com/article/20100430/COMMUNITY_NEWS/100429926/1061%26parentprofile%3D1061 |titolo= KAFM Notes: March of the robots |periodico= Grand Junction Free Press |urlarchivio= https://web.archive.org/web/20110205163605/http://www.gjfreepress.com/article/20100430/COMMUNITY_NEWS/100429926/1061%26parentprofile%3D1061 |dataarchivio= 5 febbraio 2011}}</ref>
Theo Cateforis scrisse nel suo libro del 2011 ''Are We Not New Wave?: Modern Pop at the Turn of the 1980s'' che il titolo del brano, assieme a quelli dell'album e della settima traccia ''Astroboy (And the Proles on Parade)'', «raffigura l'arrivo degli anni '80 come un'era di novità del futurismo giocoso».<ref>{{cita
==Esecuzione dal vivo==
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==Bibliografia==
*{{Cita libro|titolo=Booklet di The Age of Plastic|lingua=en|editore=[[Island Records]]|anno=2000|cid=Booklet}}
*{{cita libro|autore= Theo Cateforis |anno= 2011 |titolo= Are We Not New Wave?: Modern Pop at the Turn of the 1980s |editore= [[University of Michigan Press]]|lingua=en |isbn= 978-0472034703|cid=Cateforis}}
{{Portale|Musica|Fantascienza}}
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