Ariano Irpino: differenze tra le versioni

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===Medioevo===
Le ripetute [[invasioni barbariche]] dei secoli V-VI determinano la rapida decadenza delle antiche ''villae'' e degli altri insediamenti sparsi. Le sanguinose guerre che l'[[Impero bizantino]] scatena contro [[Ostrogoti]] e [[Longobardi]] inducono infatti soldatesche e popolazione civile a rifugiarsi sul ''Tricolle'', luogo più elevato e dunque meglio difendibile<ref>{{cita|G. Muollo - P. Mele|p. 7.}}</ref>; in particolare, con l'affermarsi dei Longobardi nel [[ducato di Benevento]] vengono erette, entro i secoli VII-VIII, le prime strutture fortificate del [[castello normanno (Ariano Irpino)|castello]] a difesa dai domini bizantini<ref>{{cita testo|autore=Marcello Rotili|titolo=Ricerche archeologiche nel castello di Ariano Irpino|data=1988|città=Ariano Irpino}}</ref>.
 
A partire dalla metà del IX secolo il principato di Benevento entra però in crisi subendo dapprima ilgli effetti del sisma dell'847 (che rovina anche la [[cattedrale di Ariano]])<ref>{{cita libro|titolo=Contributi per la storia dei terremoti nel bacino del Mediterraneo: secc. V-XVIII|vol=5|serie=Storia e scienze della terra|autore=Aldo Marturano|editore=Laveglia|anno=2002|p=37|isbn=9788888773292}}</ref>, poi la scissione di [[Principato di Salerno|Salerno]] e le susseguenti incursioni [[Saraceni|saracene]] (che nell'858 raggiungono l'agro arianese<ref>{{cita|G. Muollo - P. Mele|p. 8.}}</ref>) e infine l'la sottomissione a [[principato di Capua|Capua]] preceduta da una fase di occupazione bizantina (che pure dovettedeve aver coinvolgerecoinvolto Ariano nell'891-894<ref>{{cita|P. Massa|p. 4.}}</ref>) con la successiva sottomissione a [[principato di Capua|Capua]]; perdipiù nel 988 un altro terremoto devasta tutto l'entroterra, Benevento compresa<ref>{{cita|T. Vitale|pp. 51-52.}}</ref>. Tra il 1016 e il 1022, in un contesto sociopolitico ormai frammentato, la [[contea di Ariano]] è quindi usurpata da un gruppo di cavalieri [[normanni]] capeggiati da [[Gilberto Buatère]] e assoldati da [[Melo di Bari]], un nobile di origine longobarda ribelle al dominio bizantino<ref name=Norm>{{cita testo|autore=[[Centro Europeo di Studi Normanni]]|curatore=Mario D'Onofrio|titolo=I Normanni - Popolo d'Europa 1030-1200|editore=Marsilio Editori|città=Venezia|data=1994|isbn=9788831758550}}</ref>. La contea, che soppianta il preesistente [[gastaldati longobardi|gastaldato]], è considerata la prima dominazione normanna nella penisola italiana<ref>{{cita testo|autore=Errico Cuozzo e Jean Marie Martin|titolo=Cavalieri alla conquista del Sud. Studi sull'Italia normanna in memoria di Lèon-Robert Ménager|capitolo=Intorno alla prima contea normanna nell'Italia meridionale|pp=171-193|data=1998|editore=Laterza|città=Roma-Bari|isbn=88-420-5395-3}}</ref>.
 
[[File:Sud Italia nel 1112.jpg|upright=1.1|thumb|L'Italia meridionale nel XII secolo, l'epoca di massimo splendore per la città di Ariano]]
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Grazie alla vittoriosa [[conquista normanna dell'Italia meridionale]] Ariano assume un ruolo di primaria rilevanza: il castello viene potenziato e la città, ormai a capo di una vasta [[Grancontea di Ariano|grancontea]], diventa uno dei centri più importanti del tempo<ref>{{cita|P. Massa|p. 8.}}</ref>. In quella stessa fase storica vive e opera [[Ottone Frangipane]] (morto nel 1127), poi santificato e prescelto come protettore<ref>{{cita libro|titolo=Santi e patroni|editore=De Agostini|p=326|isbn=9788851115708|url=https://books.google.it/books?id=7y7vt_pJoT4C&pg=PA326}}</ref>.
 
Re [[Ruggero II d'Altavilla]] elegge il castello appena ristrutturato a propria dimora; nel 1140 egli, dinanzi all'assemblea generale del [[ducato di Puglia e Calabria]], delibera il conio di una nuova moneta (il ''[[Ducale (moneta)|ducale]]'', meglio noto come ''ducato'') e promulga le [[Assise di Ariano]], ossia i nuovi statuti del [[regno di Sicilia]]; tale ''corpus'' legislativo, una sintesi di diverse insigni tradizioni giuridiche, sarà poi adottato con poche variazioni nelle [[costituzioni di Melfi]]<ref name=Norm/>.
 
Nel contempo, però, il rapido e disordinato sviluppo urbano lungo un crinale maestoso ma geologicamente fragile contribuisce al progressivo [[dissesto idrogeologico]] e alla conseguente formazione degli enormi burroni che circondano il centro storico; al 1180 risale infatti la prima attestazione della città "inghiottita da una voragine".<ref>È molto dubbio che tale evento possa essere stato causato da un terremoto.<br />{{cita testo|titolo=I terremoti d'Italia|autore=Mario Baratta|p=28|url=http://www.cftilab.it/file_repository/pdf_R/000010-000001_R.pdf|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20201127161900/http://www.cftilab.it/file_repository/pdf_R/000010-000001_R.pdf|urlmorto=no}}</ref>