HD 209458 b: differenze tra le versioni
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[[File:Planetary transit it.svg|thumb|left|upright=1.4|Un esempio di transito planetario col relativo calo di luminosità della stella madre.]]
Il pianeta è stato scoperto grazie a [[Spettrografo ELODIE|studi spettroscopici]] il 5 novembre [[1999]]. In precedenza, gli astronomi avevano reso noti i dati delle misure [[
Poco dopo la scoperta, due squadre separate, una condotta da David Charbonneau e Timothy Brown, l'altra capitanata da Gregory W. Henry, furono finalmente in grado di rilevare un transito del pianeta attraverso la superficie della stella; si trattava del primo transito di un pianeta extrasolare mai osservato. Il 9 e il 16 settembre 1999 la squadra di Charbonneau misurò un calo dell'1,7% nella luminosità di HD 209458;<ref name="transit">Henry et a [http://www.cbat.eps.harvard.edu/iauc/07300/07307.html#Item1 IAUC 7307: HD 209458; SAX J1752.3-3138] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20141223000141/http://www.cbat.eps.harvard.edu/iauc/07300/07307.html#Item1 |date=23 dicembre 2014 }}, 12 novembre 1999; David Charbonneau et al., [http://www.iop.org/EJ/article/1538-4357/529/1/L45/995832.html Detection of Planetary Transits Across a Sun-like Star] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20060501050818/http://cfa-www.harvard.edu/iauc/07300/07307.html |date=1 maggio 2006 }}, 19 novembre, riportano le osservazioni del transito completo del 9 e del 16 settembre.</ref> l'8 novembre la squadra di Henry rilevò il medesimo calo di luminosità e determinò accuratamente la durata del transito: ogni transito dura circa tre ore, ed il pianeta copre circa l'1,5% della superficie della stella.
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L'alta vicinanza alla stella madre fa sì che il pianeta abbia un'altissima [[insolazione]], all'origine dell'elevata temperatura atmosferica quantificata in circa {{Converti|750|°C|K|lk=on}}; queste caratteristiche rendono HD 209458 b un tipico [[pianeta gioviano caldo]] (''hot Jupiter''). Alla luce delle [[gas ideale|leggi dei gas]], si ipotizza che i pianeti gioviani caldi particolarmente vicini alla loro stella abbiano, a causa dell'intenso riscaldamento dell'atmosfera esterna, delle dimensioni superiori a quelle che avrebbero se si trovassero ad una distanza maggiore dalla stella: si è visto infatti che HD 209458 b, nonostante abbia una massa inferiore a quella di Giove, possiede un raggio più ampio, che grazie ai transiti è stato possibile misurare in {{M|1,35|u=[[raggio gioviano|raggi gioviani (RJ)]]}} . Inoltre il riscaldamento imputabile alle [[forza di marea|forze di marea]], con il contributo dell'[[eccentricità orbitale|eccentricità]] dell'orbita, avrebbe giocato un ruolo importante nel plasmare il pianeta nel corso dei miliardi di anni trascorsi.<ref>{{cita pubblicazione|titolo=Tidal Heating of Extra-Solar Planets|autore=Brian Jackson, Richard Greenberg, Rory Barnes|rivista=Astrophysical Journal|url=https://arxiv.org/abs/astro-ph/0803.0026|anno=2008|doi=10.1086/587641|volume=681|p=1631|urlmorto=sì}}</ref>
Si ritiene che, a causa sempre delle forze mareali, il pianeta presenti una [[rotazione sincrona]], ovvero la durata di un giorno su HD 209458b sarebbe identica al periodo orbitale; il pianeta dunque rivolgerebbe alla stella sempre la medesima porzione di superficie, come la [[Luna]] alla Terra. Questo fenomeno sarebbe all'origine di un'enorme differenza di riscaldamento sulla superficie del pianeta, causa dei violentissimi [[vento|venti]] individuati dalla Terra. Mediante lo studio dell'[[effetto Rossiter-McLaughlin]], dovuto al transito del pianeta davanti alla sua stella, si è potuto misurare un angolo tra il momento angolare orbitale (normale all'orbita planetaria) e l'asse di rotazione della stella pari {{M|-4,4|1,4|u=°}}; questo angolo non è però l'angolo totale di disallineamento tra i due assi, ma solo la sua proiezione sul piano ortogonale alla congiungente tra l'osservatore ed il sistema. Si può dunque stimare che l'angolo di disallineamento del sistema sia maggiore o uguale a {{M|-4,4|1,4|u=°}}.<ref>{{cita web
== Atmosfera ==
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I rilievi altimetrici dell'atmosfera planetaria hanno mostrato che il livello zero, ovvero il punto in cui la pressione raggiunge il valore di {{M|1|ul=bar}}, è situato ad {{M|1,29|ul=raggi gioviani}} dal centro del pianeta,<ref name="rayleigh">{{cita pubblicazione | rivista =Astronomy and Astrophysics |volume=485|pp=865-869|anno=2008| titolo=Rayleigh scattering by H in the extrasolar planet HD 209458b | autore=A. Lecavelier des Etangs, A. Vidal-Madjar, J.-M. Désert, D. Sing |doi=10.1051/0004-6361:200809704}}</ref> mentre l'atmosfera si presenta chiara (probabilmente a causa delle alte abbondanze di idrogeno) nel punto in cui la pressione raggiunge i {{M|33|5|ul=millibar}} e risulta già misurabile lo [[Scattering di Rayleigh|scattering Rayleigh]];<ref name="rayleigh" /> qui la temperatura raggiunge i {{M|2200|260|u=K}}.<ref name="rayleigh" />
Le osservazioni condotte dal [[telescopio spaziale]] [[Microvariability and Oscillations of STars telescope|MOST]] hanno inizialmente limitato l'[[albedo]] del pianeta ad un valore inferiore al 30% (con un'[[albedo geometrica]] di {{M|3,8|4,5|u=%}}), il che lo avrebbe reso un oggetto straordinariamente scuro;<ref>{{cita web
Le quantità di CO misurate nell'atmosfera di HD 209458 b sono paragonabili con quelle contenute su Giove e [[Saturno (astronomia)|Saturno]], segno che questi pianeti condividono le medesime [[nebulosa solare|modalità di formazione]] pur essendo successivamente andati incontro a destini differenti.<ref name="wind"/>
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