Trento: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
m wplink
Riga 188:
[[File:10 2014 Trento-Castello Buonconsiglio-panorama Loggia veneziana gotica-Col Castion, Doss Trento, Mausoleo Cesare Battisti, Monte Soprasasso, Monte Terlago-ITALY- K-5 II -Tamron AF 17-50mm F2.8-photo Paolo Villa.jpg|thumb|Loggia del Castello]]
 
Attorno alla metà del IV secolo venne istituita la cattedra vescovile, affidata al primo vescovo di cui si conosce solo il nome, Giovino (Iovinus). L'istituzione della [[Arcidiocesi di Trento|diocesi tridentina]] rappresentò un passaggio importante, perché la figura del [[vescovo]] cercò sempre di garantire alla città sicurezza e unità, nonostante le continue incursioni straniere. Il terzo vescovo di Trento, successore di Giovino e [[Abbondanzio (vescovo)|Abbondanzio]], fu un patrizio romano, [[San Vigilio|Vigilio]]. Egli cercò di accelerare l'evangelizzazione del Trentino, di stabilire solidi legami con l'esterno in particolare con [[Sant'Ambrogio|Ambrogio]] e la [[Arcidiocesi di Milano|Chiesa milanese]], di cui Trento era inizialmente suffraganea. Vigilio fu la prima grande guida della Chiesa tridentina (che nei secoli successivi assumerà su di sé anche i poteri laici) e morì in [[Val Rendena]], divenendo patrono della città e oggetto di venerazione in tutto il territorio della [[Trentino-Alto Adige|regione]].
 
Nel [[VI secolo]] Trento venne occupata dai [[Goti]], guidati da [[Teodorico il Grande|Teodorico]]. In una lettera, il re goto, secondo quanto riportato da [[Flavio Magno Aurelio Cassiodoro|Cassiodoro]], invitò la città veneta di [[Feltre]] a collaborare con il municipio tridentino per la costruzione di un nuovo centro urbano, probabilmente da edificare nella Bassa [[Valsugana]], che in realtà non venne costruito. Di questo episodio, risalente al [[523]]-[[526]], rimarebbe traccia nella tradizione popolare cittadina, attraverso la ''disfida dei Ciusi e dei Gobj'' che si svolge ogni anno durante le feste vigiliane, nella quale i ''Ciusi'' (a rappresentare le genti feltrine) cercano di conquistare la [[polenta]] difesa dai ''Gobj'' (i trentini) e dalle ''strozzere'', contadine armate. I nomi di Ciusi e Gobi hanno origini lontane e più precisamente da Chiusi (in Toscana) e Gabi (nel Lazio). La mascherata risale all'epoca di Teodorico re degli Ostrogoti quando un contenzioso tra i Feltrini e i Trentini sui confini territoriali si risolse in una guerra vinta dai trentini che per ricordare l'evento istituirono il carnevale. In tal modo i Ciusi dovrebbero ricordare i feltrini con una maschera a muso di cane<ref>Società degli Alpi Tridentini, ''Vedute del Trentino'', Trento, Panorama, 1991, p. 173</ref>.