Istituto per l'Oriente Carlo Alfonso Nallino: differenze tra le versioni

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== Storia ==
Fondato il 13 marzo del [[1921]] a Roma da un gruppo di professori universitari di materie orientalistiche - tra cui spiccava il nome di [[Carlo Alfonso Nallino]], professore ordinario di ''[[Lingua araba|Lingua]] e [[Letteratura araba]]'' nella Facoltà di Lettere dell'[[Sapienza - Università di Roma|Università degli Studi di Roma "La Sapienza"]], oltre a quelli di [[Giorgio Levi Della Vida]], [[Carlo Conti Rossini]], [[Michelangelo Guidi]], [[Laura Veccia Vaglieri]] e [[Virginia Vacca|Virginia de Bosis]], o di parlamentari e uomini politici interessati alle stesse tematiche, come il futuro senatore del Regno [[Amedeo Giannini]] e l'on. [[Giovanni Antonio Colonna di Cesarò]]<ref>''Archivio Carlo Alfonso e Maria Nallino'', Roma, Istituto per l'Oriente C. A. Nallino.</ref>, Vassallo, Festa, Scarpa, Esperti, Buggelli, Narducci, Raffaele Rapex (avvocato nonchè giudice console nella Provincia di Shanghai), Enderle, Bruni, U. Faldati, Vacca, Zanutto, Petrocchi Tucci, di Leone, Sferra, Corradetti, Tiriticco, Missirocchi, Ferro, Caroselli, Salto, Mascolino, Cattan, Diel, Francese, Scalfati, Almagià, Balvis, Gatteschi, Lanzara, Sayed M. Pascià, Mohammed Hinnaui, Fratini e Ambrosetti - l'Istituto per l'Oriente fu per decenni sovvenzionato dal [[Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale|Ministro degli Esteri italiano]] che, specie in [[storia dell'Italia fascista|periodo fascista]], sperava di poter meglio attuare la sua politica di amichevole apertura nei confronti del [[mondo arabo]], usufruendo del necessario bagaglio di conoscenze scientifiche che l'Istituto era in grado di assicurare.
 
Lungi tuttavia dall'essere una diretta emanazione del [[fascismo]], l'Istituto per l'Oriente dimostrò subito di perseguire una sua linea di corretta informazione basata su dati scientifici relativi all'area vicino-orientale, specialmente (ma non esclusivamente) islamica, pubblicando una rivista, ''[[Oriente Moderno]]'', diretta dallo stesso prof. C. A. Nallino, incaricata di effettuare uno spoglio sistematico, paese per paese, della stampa locale in lingua araba, collazionando le notizie con quelle fornite dalle migliori testate giornalistiche occidentali e dalle principali riviste scientifiche internazionali.