Alice nelle città: differenze tra le versioni

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== Trama ==
Philip Winter è un [[giornalismo|giornalista]] tedesco, deluso dagli [[Stati Uniti d'America]] dopo un viaggio di lavoro. Proprio quando sta per lasciare il suolo americano per tornare in patria, incontra all'[[aeroporto]] Lisa, una connazionale con una bambina di 9 anni. La donna chiede a Philip di tenere compagnia alla bambina mentre lei tenta di riconciliarsi con il compagno. Le cose vanno per le lunghe e dunque Lisa chiede all'uomo di prendere l'aereo per Amsterdam con sua figlia Alice. La donna avrebbe dovuto raggiungerli il giorno seguente ma così non avviene. Muniti di una sola [[fotografia]], i due lasceranno Amsterdam e viaggeranno per varie città della [[Germania]] per trovare la nonna della ragazzina.
==Produzione==
Il film è stato girato in ordine cronologico iniziando nella Carolina del Nord, proseguendo fino a New York, proseguendo poi ad Amsterdam e finendo in Germania, a Wuppertal principalmente, per tutta l'estate del 1973.
Secondo Wenders, con ''Alice in the Cities'', il suo quarto lungometraggio, era arrivato a una svolta importante, un tentativo consapevole di fare qualcosa che solo lui poteva fare.<ref>Jan Dawson, ''An interview with Wim Wenders'', in ''Wim Wender''s Toronto 1976</ref>
==Cameo==
Wim Wenders ha un cameo nel film: nella scena che si svolge nel caffè in South Carolina, è in piedi accanto al jukebox.
==Omaggi cinematografici==
Su un gioornale Felix legge la notizia della morte di John Ford.
 
==Un road-movie==
{{q|Ho sempre amato lo stretto rapporto che c'è tra movimento (motion) ed emozione (emotion). Alle volte mi viene da pensare che nei miei film l'emozione nasce solo dal movimento.|Wim Wenders, in Jan Dawson, ''An interview with Wim Wenders'', 1976}}
I personaggi di Wenders iniziano un viaggio in seguito a un evento che incrina il loro rapporto col mondo: il viaggio avvia la ricerca di una identità che faccia loro ritrovare il senso dell'esistenza. L'emozione del viaggio è evocata a livello visivo dalla presenza di luoghi come gli aeroporti, le stazioni ferroviarie, i cartelli stradali; dal ricorrente utilizzo di ogni sorta di mezzo di trasporto, da immagini che trasmettono la sensazione visiva e uditiva del movimento.<ref>Filippo D'Angelo, ''Wim Wenders'', pp. 51-68</ref>
==Musica==
La colonna sonora originale è del gruppo tedesco [[Can (gruppo musicale)|Can]]. Durante le riprese si possono sentire interpretazioni di [[Deep Purple]] con [[Smoke on the Water]], [[Rolling Stones]] con [[Midnight Rambler]] e [[Angie (The Rolling Stones)|Angie]] [[Canned Heat (gruppo musicale)|Canned Heat]] con [[On the Road Again (Canned Heat)|On the Road Again]]. Philip partecipa inoltre a un concerto di [[Chuck Berry]].
==Note==
<references/>
==Bibliografia==
* {{Cita libro |titolo=L'idea di partenza |città=Firenze |editore=Liberoscambio |anno=1983 |cid=Wim Wenders, 1983}}
* {{Cita libro |titolo=Stanotte vorrei parlare con l'angelo. Scritti 1968-1988 |curatore=Giovanni Spagnoletti |curatore2=Michael Töteberg |città=Milano |editore=Ubulibri |anno=1989 |isbn=978-8877480903 |cid=Wim Wenders, 1989}}
* {{Cita libro |titolo=L'atto di vedere - The Act of Seeing |città=Milano |editore=Ubulibri |anno=1992 |cid=Wim Wenders, 1992}}
* {{Cita libro |autore=Filippo D'Angelo |titolo=Wim Wenders |città=Roma |editore=[[Editrice Il Castoro|Il Castoro]] |anno=1995 |cid=Filippo D'Angelo, 1995}}
* {{Cita libro |autore=Giuseppe Gariazzo |autore2=Roberto Lasagna |autore3=Saverio Zumbo |titolo=Wenders story. Il cinema, il mito |editore=Falsopiano |città=Alessandria |anno=1997 |cid=Giuseppe Gariazzo, Roberto Lasagna e Saverio Zumbo, 1997}}
*<ref>Jan Dawson, ''An interview with Wim Wenders'', in ''Wim Wender''s Toronto 1976</ref>, tradotto in italiano in ''Il cinema di Wim Wenders'' a cura di G. Spagnoletti, Parma 1977.
 
== Collegamenti esterni ==