Filiberto Menna: differenze tra le versioni

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==Biografia==
Suo padre era [[Alfonso Menna]], sindaco di Salerno dal [[1956]] al [[1970]]. Laureato in medicina prima che in storia dell'arte. Grazie alla sua pubblicazione di ''La profezia di una società estetica'', trova affinità poetica con l'artista sarda [[Maria Lai]]. Nel 1959 sposò Bianca Pucciarelli, poetessa nota con lo pseudonimo di [[Tomaso Binga]],di origini prettamente lucane. A partire dal 1960 si delinearono con chiarezza i tratti salienti dell'orientamento critico del Menna. Del 1962 il suo primo libro, un importante saggio dedicato a [[Piet Mondrian|Mondrian]], artista che ricorrerà costantemente nella biografia intellettuale di Menna, il quale prosegue le sue ricerche nell'ambito delle Avanguardie storiche occupandosi di Futurismo. Si schierò nettamente a favore delle forme più rigorose di astrazione, in altri interventi approfondì la natura e il ''design'': da tale esperienza nacque il libro ''Industrial design'', nel quale è già pienamente sviluppato il tema di una possibile integrazione dell'arte con la produzione industriale e quindi con la società moderna. Sempre attento a riflettere sul ruolo della critica (''Critica della critica'', 1980) e a discutere i temi dell'architettura e del disegno industriale (''Industrial Design'', 1962, ''La regola e il caso''. ''Architettura e società'', 1970), nel corso degli anni Filiberto Menna ha accompagnato l'impegno di ricerca con un'intensa attività curatoriale - è stato, tra l'altro, commissario alla [[Biennale di Venezia]] e alla Quadriennale di Roma – e di critica militante.
 
Storico dell'arte, teorico, critico militante, docente universitario, curatore di mostre, operatore culturale politicamente impegnato, Filiberto Menna ha incrociato nelle sue scritture discorsi e saperi differenti, ragionando di pittura e ''design'', architettura e città, estetica, poesia, riconoscendo nel Moderno il nodo privilegiato della propria riflessione.
 
Giunto alla critica d’arte dopo studi in Medicina, Filiberto Menna si è formato alla scuola di [[Lionello Venturi]] e di [[Giulio Carlo Argan]], che lo introducono alla esigenza di fare dello studio dell'arte una scienza. Nel 1962 pubblica la prima monografia dedicata a [[Piet Mondrian]] (riedita nel 1999), cui segue, nel 1967, quella su [[Enrico Prampolini]], volumi che privilegiano l'analisi di figure significative dell'Avanguardia storica, oggetto di riflessione nel saggio, edito per la prima volta nel 1968, ''Profezia di una società estetica''.
 
Verso la fine degli [[anni 1960|anni '60]] era stato il riferimento culturale del [[movimento artistico]] della [[pittura analitica]]<ref>Alberto Mugnaini, Pittura analitica, [[Flash Art]], n.273, dicembre 2008 – gennaio 2009 [https://web.archive.org/web/20150225172844/http://www.flashartonline.it/interno.php?pagina=articolo_det&id_art=273&det=ok leggi online]</ref>
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== Pubblicazioni ==
*''Industrial design'', Edizioni Villar, Roma, 1962.
*''[[Piet Mondrian|Mondrian]]. Cultura e poesia'', prefazione di G. C. Argan, Edizioni dell'Ateneo, Roma, 1962 (ora [[Editori Riuniti]], Roma, 1999).
*''[[Enrico Prampolini]]'', De Luca Editore, Roma, 1967.
*''Profezia di una società estetica. Saggio sull'avanguardia artistica e sul movimento dell'architettura moderna'', Lerici, Roma, 1968.
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*''Alberto Faietti. Cenere d'argento'', Mazzotta, Milano, 1989.
*''Antonio Bueno. Viaggio intorno alle impronte'', Bora, 1990.
*''Mondrian. Cultura e poesia'', [[Editori Riuniti]], Roma, 1999.
*''La profezia di una società estetica. Saggio sull'avanguardia artistica e sul movimento dell'architettura moderna'', Editoriale Modo, Milano, 2001.