Il cielo sopra Berlino: differenze tra le versioni
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{{Film
|titolo italiano = Il cielo sopra Berlino
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{{Citazione|Il tempo guarirà tutto. Ma che succede se il tempo stesso è una malattia?|Marion}}
'''''Il cielo sopra Berlino''''' (''Der Himmel über Berlin'') è un [[film]] del [[1987]] diretto da [[Wim Wenders]].
Presentato in concorso al [[Festival di Cannes 1987|40º Festival di Cannes]], ha vinto il [[Prix de la mise en scène|premio per la migliore regia]].<ref>{{cita web|url=http://www.festival-cannes.fr/en/archives/1987/allAward.html|titolo=Awards 1987|editore=festival-cannes.fr|accesso=23 febbraio 2014|lingua=en|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140301134458/http://www.festival-cannes.fr/en/archives/1987/allAward.html|dataarchivio=1º marzo 2014|urlmorto=sì}}</ref> Ha avuto un [[sequel]], ''[[Così lontano così vicino]]'' ([[1993]]), ed un [[remake]] statunitense, ''[[City of Angels - La città degli angeli]]'' ([[1998]]).
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== Produzione ==
[[File:Smichov andel wings of desire.jpg|miniatura|sinistra|Un angelo del film ''osserva'' la gente nel distretto Smíchov a Praga]]
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Decise di realizzare un lungometraggio veloce e spontaneo, nella sua lingua nativa, che lo riavvicinasse alla sua essenza di tedesco e alla sua infanzia: decise perciò di ambientarlo a Berlino. Tornato a Berlino Wenders vagò inizialmente per la città annotando sul suo taccuino ciò che vedeva e lo colpiva, cercando ispirazione dalla città: nelle sue passeggiate notò che erano presenti molte raffigurazioni di angeli. In quel periodo stava anche leggendo le poesie di Rilke che spesso evocano angeli. Poco alla volta il regista cominciò a prendere seriamente in considerazione l'idea di un film che avesse angeli custodi come protagonisti.
==Sceneggiatura==
Le poesie di [[Rainer Maria Rilke]] hanno parzialmente ispirato il film.
Il regista ha chiesto la collaborazione di [[Peter Handke]], [[Premio Nobel per la letteratura]] 2019, per scrivere i dialoghi. Handke acconsentì a collaborare scrivendo alcuni testi (il regista inserì per esempio nel film la poesia ''Lied vom Kindsein'' (Elogio dell'infanzia).<ref>Wim Wenders,''Descrizione di un film indescrivibile'' in
==Riprese==
Wenders iniziò le riprese del film senza avere un vero copione in mano; aveva deciso a grandi linee le scene e le ambientazioni, ma non aveva fissato una vera tabella di marcia con le scene da svolgere e con le battute da far recitare agli attori
==I personaggi==
Wenders voleva un personaggio pubblico molto famoso e inizialmente aveva contattato [[Willy Brandt]]. L'ex-cancelliere rifiutò decisamente la possibilità di recitare in un film e quindi Wenders iniziò a cercare un attore molto famoso disposto a girare una parte secondaria nel film, e dopo alcuni colloqui Falk acconsentì. Le parti girate da Falk e da Curt Bois all'inizio non erano previste nel film. Ma Wenders, parlando con la troupe, si rese conto che gli serviva un ex-angelo per spingere Damiel a fare il grande passo: infatti Peter Falk venne contattato quando le riprese erano iniziate già da due settimane.
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Le scene più costose furono quelle realizzate vicino al Muro e nella cosiddetta "striscia della morte" all'interno del Muro. Non era possibile ottenere il permesso di girare in quell'area, e quindi il regista fece necessariamente ricostruire in uno spiazzo aperto 150 metri di Muro, in modo da poter girare le scene. Nei primi giorni di riprese il regista e il costumista non avevano ancora deciso che costume dare agli angeli. Per gli angeli il costumista recuperò tutte le armature e tutti i costumi alati che poteva e li fece provare agli attori, ma Wenders non era soddisfatto dell'effetto scenico e infine decise di fornire gli angeli di un semplice cappotto, abbandonando armature e ali. Solo in una breve scena onirica si vede Damiel che appare in sogno a Marion vestito con l'armatura, la stessa armatura che Damiel venderà per recuperare un po' di soldi.
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[[File:Staatsbibliothek zu Berlin Haus 2.jpg|miniatura|La [[Biblioteca di Stato di Berlino|biblioteca di Stato]] (Potsdamer Straße)]]
Il regista decise di girare il film utilizzando alcune zone di Berlino a lui care.
Un luogo molto importante nel film è la [[Biblioteca di Stato di Berlino|Biblioteca di Stato]] dell'architetto [[Hans Scharoun|Scharoun]], un luogo deputato all'elevazione degli uomini tramite la cultura e dove gli angeli scrutano i lettori e infondono loro coraggio nei momenti di sconforto.
Un altro luogo dal notevole potere simbolico è la ''Siegessäule'', la statua della [[Vittoria (divinità)|Vittoria]] che è posta sulla [[colonna della Vittoria]] al centro di una della principali rotatorie della città. Spesso gli angeli siedono sulla statua della Vittoria e dall'alto osservano la vita dei berlinesi.
[[File:Victoria Goldelse Siegessaeule Berlin.jpg|miniatura|sinistra|La statua della [[Vittoria (divinità)|Vittoria]]]]
▲L'ultimo luogo simbolico nel film è il [[muro di Berlino]]. Il muro è sempre presente nel film, i berlinesi sono coscienti che quel muro è il simbolo di una città divisa, di una nazione separata e occupata che non ha ancora risolto i suoi problemi con il passato. Il muro è presente direttamente nel film o tramite la sua vista o tramite i discorsi dei protagonisti. Significativo è il pensiero di Marion su Berlino: "In ogni caso non ci si può perdere, alla fine si arriva sempre al muro".
▲=== Fotografia ===
La fotografia del film venne seguita da [[Henri Alekan]], famoso per aver lavorato con [[Jean Cocteau]] a ''[[La bella e la bestia (film 1946)|La bella e la bestia]]''.
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Il film non fa quasi mai uso di effetti speciali. Lo stesso regista ha ammesso che durante la preparazione e la realizzazione del film uno dei suoi grandi problemi era l'invisibilità degli angeli e come renderla al meglio. Wenders, in collaborazione con Alekan, girò alcune scene utilizzando la sovrimpressione per rendere l'attore semitrasparente in modo da dare l'idea di un'entità incorporea. Comunque alla fine Wenders utilizzò molto raramente questa tecnica, preferendo far recitare gli attori normalmente senza utilizzare artifici tecnici per simulare l'invisibilità degli angeli.
<references/>▼
* DVD ''Il cielo sopra Berlino'' Produttore Sony Pictures Home Entertainment Data pubblicazione 16 ottobre 2003▼
*Wim Wenders, ''Erste Beschreibung eines recht unbeschreiblichen Filmes'', Die Logik der Bilder . Essays und Gespräche , Verlag der Autoren 1988, tradotto da Roberto Menin e pubblicato col titolo ''Descrizione di un film indescrivibile'' in
Giovanni Spagnoletti e Michael Töteberg (a cura di), ''Stanotte vorrei parlare con l'angelo. Scritti 1968-1988'', Milano, Ubulibri, 1989, ISBN 978-8877480903.
*Giuseppe Gariazzo, Roberto Lasagna e Saverio Zumbo, ''Wenders story. Il cinema, il mito'', Alessandria, Falsopiano, 1997 ISBN 88-87011-07-9
== Riconoscimenti ==
* [[Festival di Cannes 1987|1987]] - [[Festival di Cannes]]
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Nel remake gli angeli, se vogliono, possono interagire con gli umani; il film è girato interamente a colori e i dialoghi sono molto più diretti e semplici, meno poetici, non sottintendono i concetti ma li esplicitano direttamente per lo spettatore. Ad esempio, all'angelo che vuole diventare umano vengono spiegati da un ex angelo i passi da compiere, mentre nel film di Wenders non viene spiegato nulla a Damiel: la sua caduta è simbolica, più simile a un percorso spirituale che a una caduta reale.
▲== Note ==
▲<references/>
▲== Bibliografia ==
▲* DVD ''Il cielo sopra Berlino'' Produttore Sony Pictures Home Entertainment Data pubblicazione 16 ottobre 2003
▲* Filippo D'Angelo, ''Wim Wenders'', L'Unità/Il Castoro, Milano, 1995
▲* Giovanni Spagnoletti, Michael Töteberg, ''Wim Wenders. Stanotte vorrei parlare con l'angelo''. Scritti 1968-1988, Milano, Ubulibri, 1989 ISBN 88-7748-090-4
== Altri progetti ==
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