Sojuz 5: differenze tra le versioni

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{{Infobox missioneMissione spaziale
| nomignolo = Байкал <br/>("[[Lago Baikal|Baikal]]")
| spacecraft_name = [[velivolo spaziale Sojuz|Sojuz 7K-OK (P)]] <br/>11F615 (numero di serie 13)
| booster = [[Lanciatore Sojuz]] <br/>11A511
| codice_chiamata = Байкал <br/>("[[Lago Baikal|Baikal]]")
| lancio = 15 gennaio, [[1969]] <br/>07:04:57 [[Tempo coordinato universale|UTC]]
| atterraggio = 18 gennaio, 1969 <br/>07:59:12 UTC
}}
 
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===Ritorno===
Dopo che la Sojuz 4 si era staccata, la Sojuz 5 con a bordo Volynov rimase in orbita per far successivamente ritorno a terra con una drammatica manovra di rientro in atmosfera. Il modulo di servizio, infatti, non si staccò completamente dal modulo di rientro dopo che i retrorazzi frenanti erano stati attivati con successo. Era quindi già troppo tardi per eseguire un'interruzione della manovra. Questo problema si era già riscontrato per qualche missione del [[programma Vostok]] e [[programma Voschod|Voschod]], nonché per una missione del [[programma Mercury]] americano, ma, in questo caso, il problema fu notevolmente più pericoloso per l'incolumità del cosmonauta, dato che il modulo di servizio della capsula Sojuz era notevolmente più grande di quello in uso per le suddette navicelle spaziali.
 
Quando la capsula Sojuz iniziò a entrare nell'atmosfera, i due moduli ancora parzialmente assemblati si girarono nella posizione aerodinamicamente più stabile, cioè completamente capovolta. Ciò significò che il modulo di rientro, notevolmente più pesante del modulo di servizio, si trovò esposto al calore prodotto dal rientro nell'atmosfera proprio con la parte meno dotata di protezione e di scudo termico. Le guarnizioni del portello, che si trovava esposto frontalmente all'aria rovente, iniziarono a bruciare riempiendo la capsula di gas tossici. La decelerazione dovuta all'attraversamento dell'atmosfera schiacciò Volynov contro le sue cinture di sicurezza e non come previsto contro il suo sedile. Fortunatamente, prima che il portello si frantumasse, i collegamenti tra modulo di rientro e modulo di servizio si staccarono o bruciarono a causa dell'ulteriore aumento della forza aerodinamica e termica. Immediatamente dopo lo stacco, il modulo di rientro si posizionò correttamente, rivolgendo lo scudo termico in avanti. Ciò nonostante la velocità di decelerazione fu ancora pari a 9 g. Un ulteriore problema per Volynov fu il fatto che le corde del paracadute si erano parzialmente intrecciate e i retrorazzi, che dovevano ulteriormente frenare la velocità di atterraggio, non si accesero correttamente. Volynov comunque non registrò questi problemi, perché nel frattempo era svenuto a causa dei gas tossici che avevano riempito l'abitacolo della capsula. Il successivo atterraggio fu abbastanza violento, tanto che il cosmonauta perse qualche dente. Per il resto fu illeso.
 
La capsula era atterrata sui monti [[Urali]], nei pressi di [[Orenburg]], decisamente lontano dal punto di atterraggio previsto nella [[steppa]] del [[Kazakistan]] (ai tempi [[RSS di Kazakistan]]). La temperatura esterna nel punto di atterraggio era di -38 °C. Volynov fu soccorso circa un'ora dopo. Una versione alternativa degli eventi, secondo la quale Volynov si allontanò dalla capsula e camminò per vari chilometri seguendo una sottile linea di fumo che si alzava in cielo, nel gelo e con la bocca sanguinante per i denti rotti, fino a trovare riparo in casa di un contadino, è stata smentita dallo stesso Volynov e dallo storico James Oberg che l'aveva diffusa erroneamente.<ref>{{Cita web|autore = James Oberg|url = http://www.jamesoberg.com/soyuz_new_developments.pdf|titolo = New Developments – Soyuz-5 (1969) Incident|accesso = |editore = |data = 2008}}</ref> Grazie a quest'impresa, Volynov venne decorato del titolo di [[Eroe dell'Unione Sovietica]] e di un [[Ordine di Lenin]].