Legarsi alla montagna: differenze tra le versioni

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Tutto ebbe inizio quando l'allora sindaco Antioco Podda e l'Amministrazione Comunale commissionarono all'artista Maria Lai la realizzazione di un importante monumento ai Caduti in Guerra per il paese. L'artista rifiutò l'incarico e decise di modificarne gli intenti realizzando qualcosa che servisse per i vivi e non per i morti. Reinterpretando un'antica leggenda del paese, legò insieme agli abitanti tutte le porte, le vie e le case con circa 27 km di nastri di stoffa celeste. L'operazione materiale durò tre giorni: il primo giorno vennero tagliate le stoffe, il secondo giorno vennero distribuite e il terzo vennero legate, coinvolgendo donne, bambini, pastori, anziani.
 
[[File:Il pane di Ulassai.jpg|thumb|[[Pane Pintau]]]]
Ma la gestazione dell'opera fu molto più lunga: inizialmente i popolani non condivisero le dinamiche e si rifiutarono di collaborare. Le proposte della Lai in un primo momento suscitarono preoccupazione per il risvegliarsi di antichi rancori tra abitanti stessi, tanto che ci vollero parecchi mesi per ritrovare un filo di discussione.
Dopo un anno e mezzo di trattative, si arrivò a un compromesso: laddove tra famiglie esisteva un legame d'amore, al nastro vennero legati dei pani tipici detti "su pani pintau", mentre laddove le famiglie erano avverse il nastro indicava il confine del rispetto delle parti.