Metodo Suzuki: differenze tra le versioni
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{{Citazione|Voglio creare bravi cittadini. Se un bambino ascolta buona musica dal giorno della sua nascita ed impara a suonarla da solo, allora svilupperà sensibilità, disciplina e pazienza. Ed otterrà uno splendido cuore.|Shinichi Suzuki}}
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==Cos'è il metodo==
Shinichi Suzuki
Questa esperienza fu fondamentale sia nell'ideazione che nello sviluppo del metodo di apprendimento musicale. La sintesi di tale "apprendimento", avvenuto in quel ricco e variegato panorama culturale, si riassunse alla fine nella sua frase: «L'arte non è qualcosa che sta sopra o sotto di me, l'arte è legata alla mia essenza più profonda».
Questa profondità d'indagine, la ricchezza della cultura musicale europea e la messa a punto di nuovi e rivoluzionari metodi educativi, in cui il [[bambino]] diventava soggetto, furono dunque il fertile terreno da cui
Suzuki aveva compreso che proprio "l'imitazione" è alla base del processo d'apprendimento umano nei primi stadi della vita e, attraverso il metodo che egli chiamò "della lingua madre", dimostrò che si poteva insegnare ad un bambino così come gli si insegna a parlare
Poiché la [[musica]] sarà a questo punto entrata a far parte in modo del tutto naturale della vita del bambino e della sua [[famiglia]], diventerà per loro "metodo di vita", attraverso il quale verrà costruito il carattere, si coltiverà il buon gusto, si svilupperanno le buone maniere, si imparerà ad entrare in relazione con gli altri rispettando le regole, ma anche affinando la propria sensibilità; soprattutto si troverà in essa quella compagnia che non verrà mai meno, ancor più se si sarà in grado di suonare uno strumento.
Inoltre, attraverso l'inserimento nei gruppi di ritmica, prima, e d'[[orchestra]], poi, il bambino (con i suoi genitori) si potrà confrontare costantemente con i suoi compagni, imparando a capire in modo concreto il proprio ruolo all'interno di un gruppo, il proprio stile particolare, la propria capacità di stare e di fare con gli altri senza rinunciare ad essere, come direbbe Suzuki, "profondamente se stesso". Elevato obiettivo, questo, ma, come dicono gli orientali: "Bisogna mirare alla luna per colpire l'aquila". In queste
==Bibliografia==
*Enrico Massimino, ''Omaggio a Shinichi Suzuki'', in «A tutto arco», (rivista ufficiale di ESTA Italia-European String Teachers Association), anno 1, numero 2, 2008, pp. 24–27.
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